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IL GOVERNO USCENTE LASCIA UNA DOTE DA 24 MILIONI PER IL BIO

IL GOVERNO USCENTE LASCIA UNA DOTE DA 24 MILIONI PER IL BIO

Biofiliere e biodistretti: Il Sottosegretario Francesco Battistoni ha firmato proprio in chiusura del suo incarico l’atteso decreto a favore del settore biologico

Una delle ultime iniziative agricole del Governo Draghi è stato il via libera al piano per lo sviluppo del bio che riceve in dote 24 milioni di euro per il biennio 2020-2021. Lo ha reso noto il sottosegretario Francesco Battistoni (rieletto alla Camera nel collegio uninominale Marche – 01 di Ascoli Piceno).

«Dopo l’intesa – ha detto  – raggiunta in Conferenza Stato Regioni, ho firmato il decreto ministeriale riservato al settore biologico che disciplina i criteri e le modalità per l’attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica».

Favorire l’aggregazione

Il decreto prevede di destinare risorse specifiche stanziate nel fondo per l’agricoltura biologica pari a 24 milioni di euro per il 2020 e il 2021, con l’obiettivo di favorire forme aggregative e partecipative nei rapporti tra i differenti soggetti delle filiere biologiche implementando la transizione ecologica del comparto, lo sviluppo, la collaborazione e l’integrazione fra i soggetti della filiera, stimolare le relazioni di mercato e garantire ricadute positive sulla produzione agricola di prossimità e sull’economia del territorio.

«Con tale decreto – ha aggiunto Battistoni – vengono finanziati sia progetti nazionali, promossi dalle filiere e dalle associazioni biologiche, sia progetti favoriti dai distretti biologici in ambito locale».

Più conoscenza e promozione

«La finalità del decreto – ha concluso – è proprio quella di aumentare la conoscenza, l’informazione, i servizi di consulenza e la promozione del settore biologico italiano che, ricordo, essere uno dei settori strategici del nostro agroalimentare».

 

LE DRITTE PER LA SPESA BIO

LE DRITTE PER LA SPESA BIO

Un borsino digitale organizzato da Aiab punta a proporre ogni settimana i prodotti biologici più convenienti e di stagione

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2022, celebrata domenica 16 ottobre, Aiab ha lanciato la sua iniziativa “La Spesa Bio”.  L’Associazione Italiana Agricoltura Biologica punta così a mettere in evidenza ogni settimana i prodotti ortofrutticoli biologici più convenienti.

Un borsino online

«Si tratta di una vera e propria borsa della spesa – sottolineano i promotori – per aiutare i consumatori a spendere meno e a mangiare bene puntando sul rapporto qualità/prezzo e sulla stagionalità dei prodotti».

Le rilevazioni settimanali vengono effettuate grazie alla collaborazione con Biosolidale, società specializzata nella vendita digitale di referenze bio.

Il servizio avrà la cadenza settimanale e verrà lanciato ogni venerdì sul sito di Aiab e sulla pagina facebook dell’associazione. «Abbiamo pensato – spiega Giuseppe Romano, presidente di Aiab – che in un momento così difficile per il nostro Paese dovevamo fare qualcosa di più per essere accanto alle famiglie, proponendo ogni settimana i prodotti biologici più convenienti e salutari».

I vantaggi del bio

«Un vero e proprio servizio che abbiamo voluto ideare per proporre i prodotti biologici in base alla stagionalità, promuovendo la produzione locale. Un binomio che garantisce qualità ad un minore costo». «Acquistare prodotti biologici – aggiunge Romano – significa contribuire a mantenere un alto livello di biodiversità. Inoltre, l’agricoltura bio permette di risparmiare anche a livello energetico, poiché consuma un terzo in meno dell’energia rispetto all’agricoltura convenzionale».

PORTE APERTE PER LE SEMINE BIO

PORTE APERTE PER LE SEMINE BIO

Un’iniziativa in favore della biodiversità della Fondazione “Seminare il futuro” in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione

Porte aperte nelle aziende agricole bio in numerose regioni italiane per la semina collettiva. Un’iniziativa organizzata in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione di domenica 16 ottobre che ha coinvolto oltre 2mila persone nella distribuzione di semi di cereali nei campi per testimoniare il valore della biodiversità agricola.

Recupero di varietà resilienti

Un’iniziativa frutto dell’impegno della Fondazione “Seminare il futuro” in favore della biodiversità agricola. La mission della fondazione è infatti anche quello di stimolare la collaborazione tra mondo della produzione e della ricerca per il recupero e sviluppo di materiale genetico naturalmente resiliente alla crisi climatica.

Molte delle varietà protagoniste delle semine in 9 aziende bio derivano infatti dal campo catalogo che la Fondazione gestisce assieme all’Università di Pisa. Varietà di cereali vernini caratterizzare da ottima capacità di radicazione, in grado di fornire performance elevate anche in condizioni di apporto idrico e nutritivo ridotto e competitive nei confronti delle erbe infestanti.

Un nuovo grano duro dal Crea di Foggia

«L’agricoltura bio – si fa notare in una nota – è un metodo di produzione che si sposa bene con l’utilizzo di varietà locali legate alle caratteristiche delle diverse aree di produzione». In questo contesto è stata selezionata la prima varietà di grano duro per il biologico dall’incrocio di varietà di frumento delle aree del Mediterraneo, nata da una ricerca avviata nel 2016 che ha visto la collaborazione del Crea di Foggia assieme a Peter Kunz, esperto svizzero di selezioni in biologico e finanziata da NaturaSì e Cooperativa Gino Girolomoni.

IN VENETO CRESCONO GLI ETTARI BIO

IN VENETO CRESCONO GLI ETTARI BIO

In un anno crescita a doppia cifra per vigneti, oliveti e colture proteiche. La superficie regionale arriva così a toccare i 50mila ettari

In Veneto vigneti, oliveti e seminativi a leguminose sono sempre più bio. Andiamo con ordine: secondo Veneto Agricoltura dall’elaborazione dei dati Sinab (Sistema nazionale agricoltura biologica) e dell’agenzia regionale Avepa emerge infatti che i vigneti biologici in regione sono passati da 8.712 ettari del 2020 a 9.607 ettari del 2021 (+10,27%).

Il patrimonio viticolo green

Al primo posto in termini numerici è la provincia di Verona, che passa da 3.339,98 a 3.563,92 ettari (+6,70%), seguita da Treviso che da 1.929,58 ettari a sale a 2.265,90 (+17,43%), Padova da 1.331,15 a 1.478,46 ettari (+11,07), Venezia da 1.265,34 a 1.305,84 (+3,20), Vicenza da 811,20 a 889,12 (+9,60). Fanalini di coda Rovigo e Belluno, che però registrano la maggior crescita in termini percentuali, seppure con numeri ridotti in termini di ettari: Rovigo passa da 24,91 a 79,45 ettari bio (+218,93%) e Belluno da 9,83 a 24,31 ettari (+147,31%).

A spingere in favore delle conversioni è la crescente domanda di vino bio nei Paesi europei, soprattutto in quelli del Nord, dove i consumatori si caratterizzano per la sensibilità per i prodotti sostenibili. Un trend che emerge anche nel mercato degli spumanti bio, per il quale si prevede una grande crescita nei prossimi anni.

Boom per gli oliveti e le colture proteiche

Ma in Veneto non sono solo i vigneti a crescere sul fronte biologico. Veneto Agricoltura segnala infatti anche la forte avanzata degli oliveti, che segnano un +15% dal 2020 al 2021 e delle colture proteiche, come leguminose e da granella, che marcano un buon +25%. La frutta a guscio fa segnare un +3,4, i cereali +3%. Anche il latte segue il trend: 77 gli allevamenti bio, con primato a Vicenza (29), seguita da Belluno (27) e Verona (15). Un fronte, quello biologico, in continua crescita in estensione dei terreni e in produttività, sia sulla spinta degli obiettivi fissati dall’Unione europea sulla sostenibilità, sia per i favori dei consumatori nei confronti di tutto ciò che è coltivato con metodi più naturali.

Negli ultimi dieci anni il biologico in Veneto ha registrato una crescita importante, passando da poco più di 1.500 operatori del 2009 a più di 3.500 del 2019, con un incremento del 126,9% rispetto alla media nazionale del 63% (dati sistema d’informazione bio Sinab). Sono quasi 50.000 gli ettari coltivati con il metodo biologico (dati 2021), con il traino della viticoltura e il mondo delle erbe officinali in forte crescita, con un 30% in più di vendite per quanto riguarda tisane e affini.

Si può crescere ancora

«I dati evidenziano una situazione in continua evoluzione, ma anche uno spazio di ulteriore crescita in Veneto sia in termini di operatori che di superfici -evidenzia Laura Barduca, del settore biologico di Confagricoltura Veneto e presidente provinciale di Padova –. L’agricoltura biologica, con il suo regolamento e i recepimenti nazionali, rappresenta una risposta oggettiva al contrasto dei cambiamenti climatici. Il contesto socioeconomico attuale, unitamente alla complessità burocratica e normativa che interessa il settore, non incentiva però l’entrata di nuovi operatori all’interno del comparto».

I VINI BIO CONQUISTANO LA GUIDA SLOW WINE

I VINI BIO CONQUISTANO LA GUIDA SLOW WINE

Il 56% delle 1957 cantine dell’edizione 2023 sono biologiche

Fare vino è un atto civico: vuol dire prendersi cura del territorio e delle comunità che lo vivono. Con questa premessa la guida Slow Wine 2023, presentata al Blue Note di Milano nella tredicesima edizione, vuole dare voce ai viticoltori “buoni puliti e giusti”. «Raccontiamo l’Italia del vino – precisano i curatori -grazie ai 200 collaboratori che ci permettono di mappare tutta la Penisola e soprattutto di scoprire nuove aziende in sintonia con la filosofia Slow Food.

L’impatto del climate change

Sono 110 su 1957 le novità della 13esima edizione. Il tema che ha guidato l’edizione 2022 è quello del cambiamento climatico e della siccità, cui i viticoltori hanno risposto mettendo in campo la propria esperienza.

Nella guida 2023, oltre il 56% delle aziende sono bio a testimoniare non solo una grande consapevolezza dei vignaioli ma anche che il vino bio è buono e si può fare, un’intuizione della prima ora della guida con un trend in crescita confermato in queste 13 edizioni.

L’aumento dei costi

Calano però “i Vini quotidiani”, cioè quelle etichette di altissima qualità che hanno un ottimo rapporto qualità prezzo. «Colpa dell’aumento dei costi – evidenzia Giancarlo Gariglio, curatore della guida – lungo tutta la filiera».

Le tre aziende top

Durante la presentazione sono stati consegnati i tre Premi Slow Wine: Il Premio al giovane vignaiolo è stato consegnato a Gloria Mayr, della cantina Nusserhof – Heinrich Mayr di Bolzano (Alto Adige). Il Premio per la viticoltura sostenibile è stato assegnato alla Cantina Possa, di Rio Maggiore (Liguria). Il premio alla carriera è stato consegnato a Emidio Pepe della cantina omonima, di Torano Nuovo (Abruzzo).

PIEMONTE, 2,5 MILIONI PER AGRICOLTURA BIO E INTEGRATA

PIEMONTE, 2,5 MILIONI PER AGRICOLTURA BIO E INTEGRATA

Lo stanziamento mira a completare le graduatorie delle misure 10 e 11 del Psr 2014-22. Ma mentre all’agroambiente vengono destinati 2,3 milioni di euro, al bio solo 200mila, una cifra che non soddisferà tutte le richieste

Il Piemonte ama più l’integrato che il biologico. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha infatti assegnato 2,5 milioni di euro complessivi a integrazione delle risorse finanziarie dei bandi 2022 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2022 relativi alle misure agro climatico ambientali e agricoltura biologica.

I bandi 2022

«Con questa ulteriore dotazione finanziaria – precisa Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura – la Regione Piemonte garantisce il sostegno alle aziende agricole piemontesi che hanno partecipato ai bandi 2022 per interventi a favore della biodiversità nelle risaie, per le tecniche di agricoltura conservativa, per l’allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono, per la gestione ecosostenibile dei pascoli e per la conversione all’agricoltura biologica».

Sostegni sbilanciati sull’agroambiente

L’ulteriore stanziamento permetterà la copertura di tutti i beneficiari ammessi in graduatoria della misura del Psr sull’agroambiente e della maggioranza dei beneficiari della misura sull’agricoltura biologica.

Nello specifico 2.376.000 euro sono a integrazione del bando della misura 10 “Impegni agro climatico ambientali”, che ha una dotazione finanziaria di 4,5 milioni di euro, 200.000 euro sono ad integrazione del bando da 2,7 milioni di euro della misura 11.1.1 “Conversione all’agricoltura biologica”. La presentazione delle domande per entrambi i bandi è scaduta nel mese di giugno 2022 ed è in corso la definizione delle graduatorie dei soggetti finanziabili.