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Il biologico conquista la Gdo: +20% di vendite in un anno

Il biologico conquista sempre più consumatori italiani. È quanto evidenziato dai dati sulla crescita del bio nel 2015, elaborati di ricerche di mercato Nielsen.

Secondo l’analisi presentata a BolognaFiere, in occasione di Marca, Salone internazionale sui prodotti a Marca del Distributore, il mercato del biologico italiano continua a rappresentare una grande opportunità per la distribuzione organizzata.

Nell’ultimo anno (novembre 2014 – novembre 2015) il valore delle vendite di prodotti biologici nella GDO è cresciuto di ben il 20%, raggiungendo un valore complessivo di 863,8 milioni di euro.

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Il podio dei prodotti più venduti in Gdo vede piazzarsi al primo posto le uova biologiche  (vendite per oltre 61 milioni, +8,4% sull’anno precedente), seguite dall’alternativa a confetture e marmellate, le composte di frutta (oltre 60 milioni, +8,2%). Al terzo posto, invece, si piazzano le gallette di riso (sfiorano i 50 milioni, con un +21,4% rispetto all’anno precedente), seguite da frutta fresca (42 milioni, +12,4%), brick di bevande alla soia (+25,2% per un valore di oltre 37 milioni), pasta di semola (+29%, anche in questo caso 37 milioni), alimenti a base di soia (+37,3%, 35 milioni), ortaggi (+8,3%, oltre 30 milioni), latte fresco (+4,3%, 29 milioni).

In sintesi, nella Grande distribuzione organizzata, l’incremento medio per le prime 15 categorie è del 18,6%, con un mimino del +4,3% per il latte e un massimo del +47,7% per l’olio extravergine d’oliva. Non male, per un settore che esprime da un decennio tassi di crescita a due cifre, anche negli anni dell’ultima crisi dei consumi.

Ma non ci si può fermare a crogiolarsi sui dati. Secondo le organizzazioni di settore, infatti, è necessario tutelare il settore, favorendo il confronto tra gli attori protagonisti e utilizzando al meglio gli strumenti a disposizione, al fine di garantire qualità e integrità delle produzioni.

Per raggiungere questo scopo è necessaria inoltre la collaborazione delle istituzioni, che devono essere sollecitate al fine di favorire un approccio meno burocratico e più orientato allo sviluppo: magari prevedendo nel Piano d’azione nazionale iniziative di informazione al pubblico di cui diventino protagonisti gli operatori dello specializzato e della grande distribuzione.

Fonti:

http://www.focus.it/ambiente/ecologia/dalle-uova-all-olio-il-mercato-del-bio-vale-oltre-860-milioni-20percent-in-un-anno

http://www.greenstyle.it/prodotti-biologici-20-vendite-nel-2015-uova-al-primo-posto-182542.html

Organic Innovation Day: a Bruxelles per parlare di biologico e innovazione

logo_tp-organics_500 x 250L’1 e il 2 dicembre i responsabili del settore biologico e i leader politici si sono incontrati a Bruxelles per prendere parte all’Organic Innovation Day, l’incontro organizzato dalla Piattaforma tecnologica europea per l’agricoltura biologica ricerca e innovazione (TP Organics). Durante l’evento, si è discusso del potenziale del sistema produttivo biologico e di opportunità e rischi legati a innovazioni sviluppate al di fuori del settore, come le bio-plastiche, le proteine ricavate da insetti o alghe e il riciclo dei rifiuti urbani e umani. 

Gli “Organic Innovation Days” sono stati organizzati in collaborazione con il network Mediterraneo per l’Agricoltura Biologica (Moan) e Unioncamere Lombardia.

I lavori sono stati introdotti dal parlamentare europeo Paolo De Castro.

Durante gli incontri sono stati premiati tre progetti innovativi inerenti soluzioni alternative nella gestione delle specie nocive, trasformazione dei prodotti alimentari e modelli di business di valore aggiunto a livello locale. Infine, stakeholders e politici si sono confrontati per discutere come aumentare e migliorare gli investimenti per la ricerca nel campo del biologico. 

In un suo intervento, Eduardo Cuoco, responsabile del segretariato TP Organics, ha sottolineato l’importanza di tenere lo sguardo ben fisso sul biologico, per garantire soluzioni concrete alla crescente domanda della popolazione mondiale. “L’innovazione è essenziale per lo sviluppo dell’intero sistema agroalimentare europeo,l’agricoltura e i prodotti biologici  possono  creare soluzioni innovative per aumentare la sostenibilità della produzione – ha affermato Cuoco –  Il biologico offre già contributi concreti alle sfide del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e  dell’uso efficiente delle risorse. TP Organics chiede che il prossimo programma Horizon 2020 per il 2018-2020 recepisca pienamente i contributi del biologico. E’ cruciale che non solo l’agricoltura ma anche i processi di trasformazione bio ricevano adeguati finanziamenti per la ricerca. Il bio è un settore che ha il potenziale per incontrare la crescente domanda dei consumatori di cibo sostenibile e sano”. 

In occasione dell’incontro, l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca dell’Emilia Romagna, Simona Caselli, ha espresso la volontà della Regione di raddoppiare le superfici biologiche entro il 2020. “Per fare questo – ha precisato – abbiamo  confermato anche nel  nuovo Programma regionale di sviluppo rurale una priorità in tutte le misure per chi fa agricoltura biologica. Allo stesso tempo è fondamentale lavorare sull’innovazione. Abbiamo destinato cinquanta milioni di euro alla creazione di Gruppi operativi nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione e  nel primo bando di imminente uscita stiamo facendo dell’agricoltura biologica una priorità  finanziando progetti al 90% del costo totale. Siamo molto orgogliosi che  Horta srl,  spin-off dell’Università Cattolica di Piacenza  abbia vinto il concorso TP Organics sulle tecnologie innovative per il controllo degli infestanti  nel sistema delle coltivazioni biologiche”.

Fonti:

http://notizie.tiscali.it/regioni/emilia_romagna/articoli/Biologico-a-Bruxelles-gli-Organic-Innovation-days/

http://www.tporganics.eu/

http://www.ifoam-eu.org/en/events/organic-innovation-days

Biologico e ambiente: occhi puntati sulla COP21 di Parigi

Gli occhi del mondo sono tutti puntati su Parigi, dove dal 30 novembre all’11 dicembre si terrà la Conferenza internazionale sul clima ().

La speranza comune è quella di riuscire a raggiungere un accordo, applicabile a tutte le nazioni, che riesca a contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi, come richiesto da alcuni Paesi, in particolare le piccole isole che altrimenti rischiano di scomparire a causa dei cambiamenti climatici in atto.

IFOAM, la Federazione internazionale del movimento per l’agricoltura biologica, e IFOAM EU saranno sul posto per proporre un accordo internazionale che riconosca l’importanza del settore per la sicurezza alimentare e per combattere i cambiamenti climatici.

Secondo la Federazione, il tema del biologico è un punto di partenza dal quale non si può prescindere se si vuole migliorare la situazione climatica a livello mondiale.

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Con quasi 800 milioni di persone che soffrono la fame, sottolinea IFOAM sul suo sito ufficiale, è necessario dare la priorità al diritto al cibo e alla sicurezza alimentare.

È necessario, continua la Federazione, che ci sia un impegno effettivo nell’affrontare e regolamentare le attività che producono le emissioni più elevate, come ad esempio l’uso di fertilizzanti.

Ecco un elenco di alcuni dei principali eventi a cui IFOAM parteciperà.

21 ° SESSIONE DELLA CONFERENZA DELLE PARTI 30 NOVEMBRE 11 DICEMBRE – PARIGI LE BOURGET

La COP21, come accennato, sarà un appuntamento cruciale. A questo appuntamento, il Segretariato UNFCCC.  IFOAM – Organics International interverrà nei negoziati.

CLIMATE GENERATIONS AREA – nei pressi di PARIGI LE BOURGET

Quest’area è dedicata ai progetti proposti dalla società civile e legati alla lotta contro il cambiamento climatico. Gli incontri sono aperti al pubblico.

4/1000 INITIATIVE: SOILS FOR FOOD SECURITY AND CLIMATE,  1 dicembre, PARIGI LE BOURGET

L ‘Iniziativa “4/1000: terreni per la sicurezza alimentare e climatica” mira a garantire che l’agricoltura svolga la sua parte nella lotta al cambiamento climatico. Qui si intende mostrare che anche un piccolo aumento del carbonio stoccato nel suolo (suoli agricoli, in particolare prati e pascoli, e suoli forestali) è di fondamentale importanza per migliorare la fertilità del suolo e la produzione agricola e per raggiungere l’obiettivo a lungo termine di limitare l’aumento della temperatura.   Il ripristino dei terreni agricoli degradati e l’aumento del tasso di carbonio nel suolo svolgono un ruolo importante per affrontare la triplice sfida della sicurezza alimentare, dell’adattamento dei sistemi alimentari e delle persone al cambiamento climatico, e della mitigazione delle emissioni di origine antropica.

FESTA DEL CONTADINO A COP21, IL 2 DICEMBRE, PARIGI LE BOURGET

Gruppi, ricercatori, persone comuni e altri sostenitori dell’agricoltura interverranno insieme per condividere le prospettive per l’agricoltura, alla luce delle trattative delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

INTERNATIONAL RIGHTS OF NATURE TRIBUNAL, 4-5 DICEMBRE,  PARIGI

È un’iniziativa creata dai e per i cittadini: fornisce alla gente di tutto il mondo l’opportunità di testimoniare pubblicamente come in alcuni casi governi e aziende non solo permettono, ma incoraggiano la distruzione della Terra. È aperta al pubblico, ma è richiesta la registrazione. IFOAM parteciperà a questo evento.

RAFFREDDARE IL PIANETA, NUTRIRE IL MONDO, 7 DICEMBRE, PARIGI

È un incontro volto a discutere su come invertire l’innalzamento delle temperature attraverso l’agricoltura biologica rigenerativa. Andre Leu, presidente di IFOAM interverrà assieme a Vandana Shiva, Ronnie Cummins, Tom Newmark e Hans Herren.

Fonti:

http://www.ifoam.bio/en/news/2015/11/16/ifoam-organics-international-cop-21-climate-conference-paris

http://newsroom.unfccc.int/lpaa/agriculture/join-the-41000-initiative-soils-for-food-security-and-climate/

 

Il Parlamento Europeo boccia la proposta della Commissione Ue per una riforma del meccanismo di autorizzazione degli OGM

Il settore del biologico accoglie il rifiuto del Parlamento Europeo della proposta su nuove modalità di importazione di OGM e si congratula con i deputati per lo svolgimento del proprio ruolo. Il testo infatti attribuiva alle capitali dell’Unione la facoltà di limitare (o vietare) la vendita e l’uso di alimenti e mangimi Ogm approvati dall’UE sul suo territorio.

“Rifiuto totale del Parlamento di “opt-out” per l’importazione dimostra come sia viziata la proposta della Commissione “, ha commentato il Policy manager IFOAM EU Eric Gall. “I divieti nazionali sui singoli OGM per alimenti e mangimi sarebbe impossibile da attuare secondo le regole del mercato comune dell’Unione Europea. Non potrebbero correggere il deficit democratico nell’attuale processo di valutazione OGM, né avrebbero tutela dei produttori biologici e di altri non-OGM. “

parlamento europeo
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L’assemblea si è espressa con 579 voti contrari, 106 a favore e 5 astenuti. Scritto dall’esecutivo di Bruxelles per superare la cronica impossibilità di far decidere gli stati a maggioranza qualificata sull’opportunità di dare il via libera o meno ad un nuovo organismo. La grande maggioranza dei deputati ha considerato che la proposta potrebbe rivelarsi impraticabile e portare alla reintroduzione dei controlli alle frontiere tra i paesi pro e anti-Ogm, affossando il mercato interno. Quindi la proposta è stata respinta.

“IFOAM UE elogia i deputati la loro opposizione all’iniziativa della Commissione per la sua promessa di rivedere il processo decisionale dell’UE in materia di OGM. Fino a quando il sistema di autorizzazione non diventera più democratico, la Commissione continuerà a trascurare gli Stati membri e le preoccupazioni dei cittadini. “, ha continuato IFOAM EU Policy manager Eric Gall.

Ogni una nuova autorizzazione alle colture OGM avrebbe minacciato le capacità degli operatori di tenere gli stessi fuori della filiera del biologico, che a causa del maggior rischio di contaminazione avrebbe visto anche l’aumento del costo delle misure preventive. Sia la coltivazione che l’importazione di OGM compromettono la capacità del settore biologico, l’attore più importante del mercato alimentare europeo, sia in termini di benefici per la crescita e l’ambiente, e l’unico capace di fornire il cibo NO-OGM che sempre più consumatori europei vogliono.

Biologico: è boom di vendite. Raggiunti gli 80 miliardi di dollari di fatturato

Biologico: è boom nel mercato mondiale. Negli ultimi 15 anni, il mercato mondiale dei prodotti biologici è più che quintuplicato, raggiungendo un valore di 80 miliardi di dollari.

Di questo, e di tanto altro, si parlerà durante il Biofach, il Salone degli Alimenti Biologici, che si terrà a Norimberga dal 10 al 13 febbraio 2016.

Ritornando ai dati di settore, Amarjit Sahota, dell’agenzia londinese Organic Monitor, spiega bene l’incredibile crescita che il bio ha avuto negli ultimi anni:  “Dal 1999 gli alimenti e le bevande biologici hanno visto un incremento enorme. Allora il volume di mercato raggiungeva appena i 15 miliardi di dollari. Nel 2013 si contavano già 72 miliardi. Attualmente i dati del 2014 sono ancora in fase di elaborazione, tuttavia pare che ci si avvicini alla soglia degli 80 miliardi di dollari“.

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Di conseguenza, anche la superficie mondiale coltivata ad agricoltura biologica ha subito un incremento, raggiungendo nel 2013 i 43,1 milioni di ettari.

Ad aggiudicarsi il primato all’interno del mercato europeo è la Germania, il cui fatturato, nel 2014, è cresciuto del 4,8%. In cifre assolute si parla di un fatturato, realizzato con cibi e bevande venduti nei negozi al dettaglio, passato da 7,55 a 7, 91 miliardi di euro. Dati elaborati dall’Arbeitskreis Biomarkt, in base alle ricerche di mercato effettuate dagli istituti tedeschi Gesellschaft für Konsumforschung GfK, Nielsen, BioVista e la Klaus Braun Kommunikationsberatung.

Bene anche la Francia, che pur rimanendo ancora indietro alla Germania, continua a recuperare terreno: il 2014 ha fatto registrare un più 10% nelle vendite, per un fatturato di circa 5 miliardi di euro. Nove consumatori su dieci scelgono come minimo di tanto in tanto prodotti bio, sei su dieci almeno una volta al mese. Di conseguenza, le superfici coltivate convertite al biologico sono aumentate del 4%, arrivando a superare, complessivamente, quota 1,1 milioni di ettari.

Anche il Nord Europa ha visto negli ultimi anni una crescita, pur registrando notevoli differenze tra Paese e Paese: mentre la Danimarca ha ottenuto un più 8% di fatturato, la Norvegia ha fatto registrare solo l’1,4%.

La Danimarca, inoltre, è il Paese che esporta il maggior quantitativo di prodotti biologici, cosa che gli ha permesso di realizzare, nel 2014, introiti pari a 204 milioni di euro.

Boom anche nel mercato svedese: il fatturato proveniente dalla vendita dei prodotti biologici è aumentato di ben il 38% raggiungendo una quota di mercato del 5,6%. Stando ai dati forniti da Ekoweb, alla fine del 2014 le vendite si aggiravano su 1,6 miliardi di euro.

Fa fatica invece la Gran Bretagna: con una crescita del 4%, il settore degli alimenti biologici ha realizzato nel Regno Unito un fatturato di 1,86 miliardi di sterline (2,53 miliardi di euro).

Molto bene la situazione Oltreoceano, dove gli Usa hanno registrato una crescita dell’11%, raggiungendo un valore pari a 35,9 miliardi di dollari (31,6 miliardi di euro).

E il mercato italiano?

Nel nostro Paese, il mercato biologico è cresciuto nel 2014 dell’8%. Un giro d’affari che vale circa 2,6 miliardi. Anche la prima metà del 2015 ha registrato una crescita straordinaria del mercato dei prodotti biologici.

Fonti:

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/10/16/cresce-mercato-globale-del-bio-quota-miliardi-dollari_C1TuFJ939fwBzgqucaT0WL.html?refresh_ce

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/2015/01/08/cresce-mercato-bio-italia-nel-vale-oltre-miliardi_hJOiHCDDD1AxOkNn4R7usI.html?refresh_ce

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=955

 

Agricoltura biologica: la Commissione europea si pronuncia su controlli e limiti pesticidi

Appuntamento importante per il biologico: questa settimana, il Parlamento europeo si è riunito per votare la proposta della Commissione volta a rendere più rigide le norme in materia di agricoltura biologica.

La legge UE sul settore risale al 1991 ed è stata rivista nel 2009. Essa stabilisce gli standard minimi per la produzione biologica che consentono o meno di imprimere su un prodotto il logo biologico UE. Nel marzo dello scorso anno, la Commissione ha presentato un progetto di revisione del regolamento relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti, discusso appunto a Bruxelles nei giorni scorsi. Durante l’incontro, si è dibattuto anche sulla possibilità di accettare o meno controlli più severi sulle importazioni di alimenti biologici provenienti da paesi terzi extra-UE.

Nei giorni scorsi, in vista della votazione alla Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, Agrinsieme ha inviato una lettera ai parlamentari italiani in Europa, per difendere le esigenze degli agricoltori italiani e di tutto il settore biologico. Ciò che ha spinto il coordinamento a rivolgersi ai parlamentari è stato il timore che alcuni degli emendamenti proposti dal relatore tedesco Häusling potessero avere un impatto negativo in termini di sicurezza e qualità delle produzioni biologiche.

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In particolare, si legge sul sito di Confagricoltura: “La proposta del relatore non ci trova pienamente soddisfatti perché lascia irrisolta la questione della presenza di sostanze e prodotti non autorizzati nei prodotti biologici, materia sulla quale manca di fatto un’armonizzazione a livello comunitario, dal momento che solo l’Italia e pochi altri Paesi hanno deciso di fissare per legge una soglia massima di contaminazione“.

Ma non è tutto: i dubbi riguardavano anche la definizione di “gruppo di operatori” ai fini della certificazione, ai controlli e, non ultimo, alla deroga concessa a quei Paesi che per particolari condizioni climatiche potranno esportare prodotti biologici non conformi ai rigidi standard europei (come nel caso del riso dei Paesi dell’Indocina).

Cosa ha deciso Bruxelles?

La Commissione Agricoltura del parlamento Europeo ha votato a favore di controlli annuali mirati lungo l’intera filiera per evitare frodi, ma ha bocciato i valori limite per la presenza di pesticidi. Un punto quest’ultimo rilevante per l’Italia, leader in Europa nel settore e che prevede già una soglia limite.

Martin Hausling ha così spiegato la decisione: “Non vogliamo che alcuni Paesi fissino dei limiti per le sostanze autorizzate e altri no”. In base alla logica adottata dal Parlamento Ue, un prodotto può essere venduto come biologico se la contaminazione da sostanze non autorizzate è avvenuta (ad esempio tramite il vento) nonostante l’agricoltore abbia seguito tutte le regole.

In caso di negligenza ripetuta, il produttore perde la certificazione bio. Sarà la Commissione Ue, se necessario, a formulare una proposta su eventuali soglie limite dopo il 2020.

Per quanto riguarda il settore dell’import, il principio attuale dell’equivalenza delle regole con i Paesi terzi dovrà essere sostituito da quello della conformità. Gli accordi attuali che ancora non prevedono gli stessi standard, come quello con gli Usa, dovranno essere rivisti nel giro di cinque anni.

IFOAM EU(Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica) ha accolto con favore solo alcuni dei risultati ottenuti dalla Commissione UE. Sebbene, infatti, abbia giudicato opportuno il rifiuto del Comitato di introdurre una soglia di perdita di certificazione per le sostanze non autorizzate e il suo suggerimento di armonizzare meglio le procedure di indagine in caso di contaminazione, rimangono comunque perplessità sulla clausola di rivedere nuovamente la questione nel 2020. “Un nuovo periodo di 5 anni di incertezza nella normativa è assolutamente inaccettabile per il settore biologico“, ha affermato Marco Schlüter, direttore di IFOAM EU “Inoltre, il principio chi inquina paga non può essere capovolto: gli agricoltori biologici non devono essere ritenuti responsabili per la contaminazione derivante dall’agricoltura convenzionale. Oggi come anche nel 2020“.

Fonti:

http://brussels.cta.int/index.php?option=com_k2&id=10738:eu-tighter-control-of-organic-food-imports&view=item&Itemid=54

http://www.euractiv.com/sections/agriculture-food/commissions-proposal-stricter-thresholds-organic-farming-opposed-318280

http://www.confagricoltura.it/ita/comunicazioni_agrinsieme/2015/appello-di-agrinsieme-ai-parlamentari-europei-per-difendere-l-agricoltura-biologica-italiana.php

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2015/10/13/agricoltura-bio-pe-ok-controlli-ma-no-a-limiti-pesticidi_85bc82dd-0d8b-4e46-b57f-e5aea71fc413.html

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2015/10/13/press-release-moving-right-direction-parliament-vote-organic-obstacles-still-remain