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SEMINE BIO, SOSPESO IL VINCOLO DELLA “MANIFESTAZIONE D’INTERESSE”

SEMINE BIO, SOSPESO IL VINCOLO DELLA “MANIFESTAZIONE D’INTERESSE”

Il criterio del tempo utile risulta inapplicabile. Una circolare ministeriale disattiva il controllo bloccante per la richiesta di deroga per le varietà delle specie inserite nella “lista rossa” ovvero frumento, orzo, farro o erba medica

Era uno dei tanti cavilli burocratici architettati per complicare la vita ai produttori bio. L’adempimento della manifestazione d’interesse entro giugno/luglio riguardo alle varietà in lista rossa da impiegare nella successiva campagna di semina è stato sospeso.

La nuova circolare

La circolare applicativa N. 613313 emanata dal Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare lo scorso 6 novembre blocca infatti l’adempimento pensato per evitare il ricorso sistematico alle per l’impiego di semente non bio per specie come frumento, orzo, farro o erba medica.

Si legge nella circolare: «…a seguito delle istanze pervenute dal settore produttivo, constatata la loro fondatezza attraverso incontri di approfondimento e ritenuto opportuno perfezionare lo strumento della manifestazione di interesse tramite lo specifico servizio della Banca dati sementi biologiche, si è provveduto a disattivare, per la corrente campagna agraria, il controllo bloccante per la richiesta di deroga per le varietà delle specie inserite nella “lista rossa”».

Il commento di Aiab

«Come Aiab – commenta il presidente Giuseppe Romano – abbiamo sempre sostenuto l’inutilità del provvedimento, ancorché indicato nel Reg UE 848/2018, ma mal gestito a livello nazionale e diventato solo un ulteriore onere burocratico che grava sul sistema bio». «Ricordo – continua Romano – che quando fu emesso tale obbligo la sanzione prevista per le eventuali non conformità era addirittura la soppressione, poi corretta in diffida». Sempre troppo per una norma mal pensata e difficile da attuare. Ora, dopo una campagna segnata da difficoltà economiche e climatiche, il Masaf prende atto dell’errore e sospende l’adempimento almeno per un anno. Un preludio ad una possibile rivisitazione dell’intera gestione del sistema delle deroghe per le semine.

L’ESORDIO DELLA RETE NAZIONALE DEI BIODISTRETTI

L’ESORDIO DELLA RETE NAZIONALE DEI BIODISTRETTI

Insieme il bio cresce di più e meglio: si parte con sette sodalizi di sei regioni, dal Veneto alla Calabria. Il primo presidente è Andrea Campurra del Distretto Bio Sardegna

È nata la Rete nazionale dei Distretti biologici d’Italia con l’adesione di sette associazioni appartenenti a sei regioni (Sardegna, Calabria, Lombardia, Veneto, Marche e Lazio) che hanno firmato la costituzione della Rete, che avrà sede a Roma.

Presto nuovi ingressi

L’iniziativa prevede l’ingresso di altri otto distretti che hanno manifestato il loro interesse. La Rete, informa una nota, ha l’obiettivo di rappresentare i distretti biologici riconosciuti e promuovere azioni condivise per la promozione del bio e delle buone pratiche in agricoltura, di salvaguardare e tutelare il patrimonio ambientale e di sviluppare le filiere puntando ai mercati esteri.

«Con l’intesa raggiunta – si legge nel comunicato – e partendo dalle esperienze dei Distretti biologici nei vari territori e le novità sia nella nuova Pac sia nella legislazione nazionale in tema di agricoltura biologica, la Rete vuole lavorare insieme per portare avanti forti azioni a favore delle filiere biologiche e dei territori potendo contare, facendo sistema, delle importanti risorse messe in campo col Pnnr con la Pac».

Orizzonte Green Deal

Gli aderenti all’iniziativa sostengono inoltre che «la sfida del Green Deal con la quale i Paesi dell’Ue si sono impegnati a conseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e con il Farm to Fork, che tra i diversi obiettivi, punta a trasformare il 25% dei terreni agricoli in aree destinate all’agricoltura biologica entro il 2030, non può essere vinta se non impegnandoci tutti in azioni di sistema».

Il consiglio direttivo

L’assemblea costituente ha eletto all’unanimità come presidente Andrea Campurra del Distretto Biologico regionale “Sardegna Bio”, affiancato nel consiglio direttivo da Sara Tomassini del Distretto Bio “Terre Marchigiane” e Giovanni Gatti, tra i principali animatori dell’iniziativa, titolare dell’azienda Libero Gatti a Copanello (Cz), certificata da Suolo e Salute e presidente del Biodistretto del cibo bio di Calabria – Copanello.

«Lavorare in rete è sempre una bella sfida –afferma il presidente Andrea Campurra –. Abbiamo da subito contattato gli uffici del ministero per presentare il nostro progetto ma agiremo immediatamente su tutto il territorio nazionale organizzando manifestazioni, seminari e convegni per rilanciare il biologico e le aziende dei Distretti della Rete».

VIA LIBERA DELLA CAMERA ALLA LEGGE SULL’IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA

VIA LIBERA DELLA CAMERA ALLA LEGGE SULL’IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA

156 milioni all’anno fino al 2030 per agevolare l’accesso alla terra. Il biologico è la scelta più gettonata dagli agricoltori under 40

La Camera dei Deputati ha dato il suo ok alla proposta di legge per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Il provvedimento prevede interventi volti a favorire: il primo insediamento degli under 40, la permanenza e il ricambio generazionale.

Il provvedimento è passato con 135 voti favorevoli, 79 contrari e 6 astenuti e prevede lo stanziamento di 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 27,76 milioni annui dal 2030.

«Si tratta –dichiara Mirco Carloni , presidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario della legge – di una riforma strutturale che punta a invertire l’attuale tendenza all’invecchiamento del comparto agricolo». «L’Italia, con questa pronuncia, riconosce l’agricoltore come veicolo per il futuro del Paese».

Le principali agevolazioni

La legge prevede agevolazioni sull’ampliamento delle produzioni; il diritto di prelazione sui terreni confinanti; un contributo a fondo perduto per il primo insediamento».

Viene concesso anche un credito d’imposta per le spese relative alla partecipazione a corsi di formazione e l’istituzione dell’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile nell’agricoltura. Tale organismo è composto da rappresentanti del Masaf, Ismea e Crea, e dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore agricolo e delle associazioni dei giovani operanti nei settori agricolo e agroalimentare.

Per i primi insediamenti dei giovani agricoltori è prevista una dotazione di 15 milioni di euro annui dal 2024 destinati al cofinanziamento di programmi predisposti dalle regioni e dalle province autonome.

Previsto anche un regime fiscale agevolato per l’insediamento delle imprese giovanili, con aliquota del 12,5% alla base imponibile costituita dal reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta, a patto che i beneficiari non abbiano esercitato nei tre anni precedenti altra attività d’impresa agricola e che abbiano regolarmente adempiuti gli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi previsti dalla legge.

I nodi dell’accesso al credito e alla terra

Il testo di legge non contiene riferimenti per favorire l’accesso al credito, problema centrale per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile.

«Stiamo però lavorando con il Governo e le agenzie dello Stato  – informa Carloni – per fare in modo che anche gli intermediari finanziari riconoscano questo settore e la sua funzione sociale e ne tengano in considerazione quando devono fare la valutazione del merito creditizio, che spesso vede svantaggiate le aziende giovanili».

Dal testo arrivano agevolazioni anche in materia di compravendita dei terreni agricoli. Previsto un minor costo per gli oneri di passaggio di proprietà in caso di successione e funzioni agevolate per i mercati locali. Da oggi, con questa pronuncia chiara, diamo centralità al ruolo dell’impresa agricola giovanile e inizia un’era in cui l’agricoltore è un protagonista su cui l’Italia deve puntare per il proprio futuro».

Il testo licenziato da Montecitorio è stato riformulato nel corso dell’esame in sede referente e ridimensionato, in termini di dotazione finanziaria, a seguito delle condizioni poste dalla commissione Bilancio.

Il biologico scelta numero uno dei giovani

Positive le valutazioni del presidente di Aiab Giuseppe Romano: «Occorre puntare sempre di più sui giovani, soprattutto nell’agricoltura biologica con strumenti mirati e nuovi incentivi».

«Il 14,5% delle aziende agricole – continua- gestite da titolari under 40 coltiva biologico contro il 5,8% delle aziende portate avanti da persone più anziane, 15 mila imprese su 104 mila under 40, contro 60 mila su 1.025.642 over 40″. «In generale – conclude Romano – il 20% delle aziende che coltivano biologico ha un titolare con meno di 40 anni». Per la definitiva approvazione il provvedimento deve passare dal Senato.

BIO E NUOVI OGM, SI ACCENDE LO SCONTRO A STRASBURGO

BIO E NUOVI OGM, SI ACCENDE LO SCONTRO A STRASBURGO

La relatrice del provvedimento presso la Commissione Ambiente dell’EuroParlamento propone l’ammissione delle Ngt anche nel bio. Una proposta ampiamente contestata dai gruppi di sinistra

Biologico e nuovi ogm. Il dibattito presso l’EuroParlamento sul nuovo progetto di legge sulle Ngt (New genomic techniques) anticipa il clima che si potrebbe instaurare in Europa dopo la loro liberalizzazione. Jessica Polfjärd, capo negoziatrice del Parlamento sul dossier Ngt, membro della corrente di centro destra del Partito popolare europeo (Ppe) è stata infatti accusata di voler allentare eccessivamente le regole durante il recente dibattito presso la Commissione Ambiente del Parlamento europeo (Envi).

Genome editing e cisgenesi

La proposta di regolamento della Commissione riguarda l’editing genetico e la cisgenesi, tecniche che consentono di intervenire su punti precisi del genoma delle specie da modificare.

Una proposta criticata aspramente a Strasburgo da parte dei Verdi e degli altri gruppi di sinistra, mentre la relatrice Polfjärd non solo accoglie con favore gran parte della posizione della Commissione, ma propone anche di andare oltre, in particolare riguardo all’etichettatura degli Ngt e la loro coesistenza con l’agricoltura biologica.

In gioco i principi dell’agricoltura biologica

Nello specifico, Polfjärd propone che le piante basate su Ngt siano consentite non solo nell’agricoltura convenzionale, ma anche in quella biologica, cosa che la proposta della Commissione aveva escluso.

Il rapporto tra l’editing genetico e l’agricoltura biologica è pieno di controversie: l’uso degli Ogm è infatti espressamente vietato dal Regolamento 2018/848 e la nuova disciplina europea non supererà la sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha equiparato gli Ngt agli Ogm.

Per questo Ifoam Eu, la rete dei movimenti biologici europei, chiede che la loro liberalizzazione sia accompagnata da un valido sistema di tracciabilità (leggi qui) che metta al riparo i prodotti biologici dalle contaminazioni, in mancanza di sistemi per verificare analiticamente la loro presenza. Un problema che, se passasse la posizione della Polfjärd, sarebbe reso ininfluente dall’ammissione degli Ngt anche nell’agricoltura biologica.

L’ALIMENTAZIONE BIO AIUTA A SEGUIRE LA STAGIONALITÀ

L’ALIMENTAZIONE BIO AIUTA A SEGUIRE LA STAGIONALITÀ

Secondo un sondaggio di Aiab sono i prodotti biologici ad aiutare i consumatori a scegliere prodotti stagionali. L’associazione chiede l’attivazione di un’app per orientare la sostenibilità degli acquisti e  promuovere il consumo di bio nelle case e nelle mense

«Il consumo di prodotti biologici aiuta i consumatori a scegliere prodotti stagionali». Lo fa sapere Aiab, Associazione Italiana di Agricoltura Biologica, sulla base di un sondaggio sulla percezione degli italiani in merito all’alimentazione stagionale.

Risparmio e salute

«Seguire le stagioni a tavola non solo fa bene al portafoglio – avverte Aiab – ma contribuisce a seguire una corretta alimentazione».

«Per questo come associazione siamo impegnati a promuovere il consumo bio non solo a casa, ma anche nelle scuole e nelle mense pubbliche e private».

«I cicli in agricoltura che da secoli regolano anche le nostre vite – prosegue l’Associazione – non devono essere stravolti a causa di quelle che chiamiamo le mode alimentari, ma anzi devono essere tutelati e incentivati con l’obiettivo di educare i consumatori di ogni età a privilegiare i prodotti di stagione».

Un’app per orientare gli acquisti

«Le associazioni dei consumatori – aggiunge – chiedono l’attivazione di un’app per identificare i prodotti stagionali, ma noi consigliamo che siano anche biologici e così facilmente identificabili dall’etichetta bio». L’associazione ricorda infine che in questo periodo dall’agricoltura bio per l’ortofrutta ci sono mele, pere, kiwi, cachi, melograni, agrumi, cavoli, radicchio, spinaci, carote, sedano, sedano rapa e bietole.

CAMPIONAMENTI, NUOVE DISPOSIZIONI SUBITO OPERATIVE

CAMPIONAMENTI, NUOVE DISPOSIZIONI SUBITO OPERATIVE

Esce un decreto ministeriale che interviene sui metodi di campionamento durante i controlli sul bio effettuati da organismi di controllo e certificazione e dall’agenzia delle dogane. La mancanza della previsione di un periodo di adeguamento alle nuove norme può creare difficoltà al settore

Cambiano le disposizioni per i campionamenti effettuati durante i controlli sul bio e le disposizioni sono immediatamente operative. È stato infatti pubblicato il “Decreto ministeriale recante disposizioni per lo svolgimento dei controlli di laboratorio nell’ambito dei controlli ufficiali volti alla verifica di conformità al regolamento (UE) 2018/848”.

Subito operativo

Il decreto si applica ai controlli di laboratorio effettuati dagli organismi di controllo e certificazione del bio e dall’agenzia delle dogane per quanto riguarda l’import.

Cambiano in particolare alcune disposizioni riguardanti i metodi per il campionamento, la costituzione del campione e la sua successiva manipolazione. Tali disposizioni sono immediatamente operative. La mancanza della previsione di un periodo temporale per consentire l’adeguamento alle nuove norme rischia però di creare ulteriori difficoltà al comparto del biologico.