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LE AZIENDE AGRICOLE BIOLOGICHE DEVONO DIVERSIFICARE E COOPERARE PER AFFRONTARE LE NUOVE SFIDE

LE AZIENDE AGRICOLE BIOLOGICHE DEVONO DIVERSIFICARE E COOPERARE PER AFFRONTARE LE NUOVE SFIDE

I risultati di MB-Tool, un software dell’Università Politecnica delle Marche, che misura la sostenibilità e la digitalizzazione della filiera

MB-Tool (Marche Biologiche Tool), nato all’interno dell’Università Politecnica delle Marche, è il nuovo strumento alleato degli agricoltori per valutare la sostenibilità delle imprese e digitalizzare la filiera.

Secondo Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche “è fondamentale per il nostro settore avere dati concreti sulle performance produttive perché ci permette di identificare criticità e adottare soluzioni migliorative, aumentando la professionalità delle nostre aziende agricole. Riteniamo che questo progetto sia strategico per il futuro dell’agricoltura biologica”.

Sono circa 150 aziende coinvolte nel test propedeutico, 20 selezionate per questa sperimentazione pilota. I primi risultati mostrano il settore biologico dei seminativi generalmente in salute e con una gestione virtuosa delle risorse naturali anche se si presentano difficoltà per quanto riguarda la differenziazione delle colture per affrontare meglio il rischio d’impresa e la capacità di sostenere investimenti importanti in innovazione e agricoltura di precisione.

“L’università e il mondo accademico possono dare un contributo fondamentale con strumenti innovativi, che prima erano impensabili – afferma Giovanni Battista Girolomoni, presidente della cooperativa agricola Gino Girolomoni. La cooperazione è essenziale anche per affrontare le sfide della digitalizzazione e della misurazione delle prestazioni ambientali e sociali. Per una piccola o media impresa, sarebbe difficile sostenere questi progetti da sola, ma lavorando insieme possiamo anticipare i cambiamenti e ridurre gli errori, migliorando la competitività sul mercato”.

MB-Tool rientra nel progetto “INNOVA ConMarcheBio”: Strumenti rapidi e innovativi per la valutazione della sostenibilità delle aziende agricole biologiche, nell’ambito del progetto di filiera dei seminativi biologici, ai sensi del PSR Marche, Sottomisura 16.2. – Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”. 

Per approfondimenti:

https://www.adriaeco.eu/2025/03/18/le-aziende-agricole-devono-diversificare-ed-essere-sostenute-negli-investimenti-tecnologici/

Colture diversificate e investimenti, le spine del biologico

 

“SI – RIPARTE”, UN PROGETTO PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI

“SI – RIPARTE”, UN PROGETTO PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI

Un progetto del Pei Agri marchigiano per lo sviluppo e il test di un prototipo innovativo per la digitalizzazione rapida ed economica delle aziende agricole biologiche

Dare una risposta concreta al bisogno di digitalizzazione delle piccole e medie imprese della filiera biologica marchigiana. È l’obiettivo del progetto “Si–Riparte” (ovvero “sistemi digitali rapidi, innovativi e partecipati per l’integrazione delle pmi agricole marchigiane nelle filiere biologiche globali”).

I partner

Il progetto vede la cooperativa Montebello come capofila referente dei produttori bio, insieme con l’Università Politecnica delle Marche, partner scientifico, Apra – Vargroup company, partner tecnologico, e il Consorzio Marche Biologiche. L’iniziativa rientra nell’ambito del PSR Marche 2014/2020, sottomisura 16.1 – Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.

Filiere digitalmente connesse

«La filiera cerealicola biologica marchigiana ha di fronte due importanti sfide – dichiara Pierfrancesco Fattori, presidente della Montebello, ovvero garantire l’assoluta integrità del processo di produzione del bio made in Marche e promuovere il miglioramento continuo della sostenibilità ambientale ed economica». «È indispensabile che le piccole imprese agricole, colonna portante del biologico marchigiano, siano messe nelle condizioni di “connettersi digitalmente” con il resto della filiera. Su questo si concentra il progetto».

«La scarsa alfabetizzazione digitale delle imprese agricole – aggiunge Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche –, unita all’impossibilità di investire risorse economiche rilevanti, costituisce un’importante barriera alla digitalizzazione».

Tracciabilità via smartphone

«La possibilità di effettuare un tracciamento automatico delle operazioni con dispositivi a basso costo e con ridotta interazione da parte dell’utente rappresenta una chiave di volta per avviare la transizione al digitale. In quest’ottica, il progetto Si-Riparte propone lo sviluppo e il test di un prototipo innovativo per la digitalizzazione rapida ed economica delle aziende agricole biologiche».