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Tag Archives: economia circolare

MIGLIORARE LA BIOECONOMIA EUROPEA RAFFORZANDO I SISTEMI DI CERTIFICAZIONE

MIGLIORARE LA BIOECONOMIA EUROPEA RAFFORZANDO I SISTEMI DI CERTIFICAZIONE

Il progetto BioReCer (Biological Resources Certifications Schemes) per sviluppare nuove linee guida

BioReCer (Biological Resources Certifications Schemes), realizzato grazie ad un finanziamentpo della UE, è un progetto che si pone l’obiettivo di migliorare la bioeconomia europea rafforzando i sistemi di certificazione per la sostenibilità, la circolarità e la tracciabilità delle risorse biologiche.

Gli attuali risultati del progetto saranno utilizzati per sviluppare nuove linee guida per gli schemi di certificazione esistenti, includendo criteri aggiornati per la sostenibilità, la circolarità, l’origine e la tracciabilità delle risorse biologiche.

 

Obiettivi principali:

  • Migliorare i sistemi di certificazione per garantire trasparenza e fiducia nei prodotti bio-based.
  • Integrare nuovi criteri di certificazione per valorizzare le risorse biologiche derivate dai rifiuti.
  • Supportare l’economia circolare, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.

 

Risultati chiave:

  • Analisi dei flussi di materie prime in quattro settori (pesca, silvicoltura, agricoltura e municipalità), evidenziando lo scarso utilizzo dei residui organici.
  • Sviluppo del BioReCer ICT Tool (BIT), una piattaforma digitale che traccia l’origine delle materie prime, calcola le emissioni di CO₂ e supporta le aziende nella conformità agli standard di sostenibilità.
  • Creazione di un toolkit di standardizzazione, con oltre 149 standard nazionali e internazionali e 26 schemi di certificazione.
  • Raccomandazioni politiche per incentivare l’uso di residui organici nei prodotti bio-based e contrastare il greenwashing.

 

BioReCer si avvia alla fase finale, con la pubblicazione di linee guida per certificare la sostenibilità, l’origine e la tracciabilità delle risorse biologiche. Il coinvolgimento degli stakeholder rimane essenziale per influenzare le decisioni politiche e industriali.

 

Per approfondimenti:

https://biorecer.eu/

https://www.innovationnewsnetwork.com/biorecer-driving-the-eu-bioeconomy-through-smarter-certification/55982/

SOSTAIN, UN MODELLO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

SOSTAIN, UN MODELLO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

Una bottiglia di appena 410 grammi per generare un taglio complessivo di 3552 tonnellate di anidride carbonica

Il disciplinare della fondazione SOStain Sicilia ha ottenuto il rating dello studio internazionale curato da Intertek per conto dei monopoli che in Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda gestiscono, con criteri estremamente selettivi, la vendita degli alcolici.

Questo riconoscimento si traduce nella conquista del più alto livello di competitività nelle gare di fornitura indette dalle società di proprietà statale per le importazioni nei quattro paesi nordici dove è massima l’attenzione all’impatto ambientale dei prodotti anche da parte dei consumatori.

«Questo risultato rappresenta un importante riconoscimento – afferma Alberto Tasca, presidente della fondazione SOStain Sicilia – all’impegno collettivo della Fondazione SOStain Sicilia e dei vitivinicoltori siciliani che hanno scelto di collaborare alla costruzione di un modello virtuoso di sostenibilità. La forza del progetto sta nel lavoro di squadra, nella condivisione di valori e di pratiche tra produttori che, insieme, dimostrano come sia possibile generare un impatto positivo per l’ambiente, per la società e per l’economia del territorio».

Il modello, aperto e replicabile, può diventare un punto di riferimento per altri territori, in Italia e nel mondo. È inoltre una grande opportunità strategica per promuovere i vini siciliani in mercati dove l’attenzione all’ambiente è fondamentale.

SOStain è l’unico disciplinare a coniugare gli indicatori del programma ministeriale VIVA con altri nove requisiti, contestualizzati su base territoriale come l’uso di tecnologie energeticamente efficienti, il controllo del peso delle bottiglie, la gestione sostenibile del vigneto, il divieto di diserbo chimico, la conservazione della biodiversità floristica e faunistica, l’impiego di materie prime locali, l’assenza di residui nei vini e la trasparenza nella comunicazione.

A SOStain Sicilia, ad oggi, aderiscono 44 aziende, per circa 23,6 milioni di bottiglie e 6.330 ettari di vigneti.

Uno dei requisiti qualificanti del programma SOStain è il controllo del peso della bottiglia di vetro che spesso è responsabile di oltre il 50% delle emissioni collegate a una bottiglia di vino. Questa bottiglia ha un peso di appena 410 grammi (per il formato da 0,75 litri la media nelle aziende italiane certificate VIVA si attesta a 590 grammi) ed è ottenuta al 90% da vetro riciclato, raccolto per intero sul territorio siciliano. Circa 10 milioni gli esemplari realizzati a tutto il 2024, con un conseguente taglio della CO2 pari a 3.552 tonnellate.

 

Per approdondimenti:

SOStain, ai vini siciliani una marcia in più sui mercati scandinavi

FA’ LA COSA GIUSTA! VI ASPETTA IN UNA NUOVA LOCATION

FA’ LA COSA GIUSTA! VI ASPETTA IN UNA NUOVA LOCATION

La fiera del consumo critico e degli stili sostenibili torna a Fiera Milano Rho dal 14 al 16 marzo 2025

Nata nel 2004 da un progetto della casa editrice Terre di mezzo, “Fa’ la cosa giusta!” ha la finalità di far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale.

Per la prima volta si svolgerà a Fiera Milano Rho, una location nuova, ben collegata dalla metro e dall’alta velocità.

Inoltre, questa edizione sarà gratuita

Registrati a questo link: https://www.clappit.com/biglietti-falacosagiusta

La fiera è aperta dalle 9 alle 20 il venerdì e il sabato e dalle 9,30 alle 19 la domenica.

 

100% RUCOLA: SIMBOLO DI UN PERFETTO PROCESSO DI ECONOMIA CIRCOLARE

100% RUCOLA: SIMBOLO DI UN PERFETTO PROCESSO DI ECONOMIA CIRCOLARE

Il progetto 100% Rucola permette di trasformare gli scarti della lavorazione della rucola in un’opportunità economica e scientifica, valorizzando anche le produzioni Igp

Il progetto 100% Rucola, finanziato nell’ambito del PSR Campania 2014-2020 ha messo in luce un nuovo approccio alla sostenibilità, trasformando gli scarti della lavorazione della rucola in un’opportunità economica e scientifica.

 

I primi risultati hanno mostrato la possibilità di estrarre dagli scarti l’erucina, una molecola naturale dalle sorprendenti proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e chemiopreventive.

Tecnologie biotecnologiche avanzate permettono di trasformare l’erucina in bioprodotti destinati al mercato farmaceutico, aprendo nuovi orizzonti per l’economia locale e il settore agroalimentare.

“La Piana del Sele, con la sua rucola, rappresenta un elemento distintivo di un territorio – ha evidenziato Vito Busillo, Presidente del Consorzio di Tutela Rucola della Piana del Sele IGP – Basti pensare che qui produciamo circa il 70% della rucola IGP italiana. È importante dare valore a un prodotto che è un marchio simbolo di un intero territorio e che possiede caratteristiche uniche”.

 

“In un periodo in cui si parla sempre di sostenibilità, l’idea è quella di recuperare una materia che potrebbe sembrare uno scarto e trasformarla in qualcosa di utile – ha spiegato il Gaetano Lamberti, responsabile scientifico del progetto e docente del DIIN dell’Università di Salerno. Abbiamo elaborato un metodo efficiente per estrarre l’erucina dagli scarti e renderla fruibile, adatta alla creazione di integratori alimentari e altre applicazioni future.”

 

Una gestione sostenibile delle coltivazioni può trasformare le filiere agroalimentari in motori di sviluppo e innovazione. “Nella Piana del Sele abbiamo circa 3500 ettari di serre che ci rendono i più grandi produttori italiani di rucola – ha spiegato l’agronomo Marco Valerio Del Grosso – Con questo progetto riusciamo finalmente a trasformare un rifiuto in una risorsa, abbattendo non solo i costi, ma generando reddito e nuove opportunità.”

 

 

Per approfondimenti:

DAGLI SCARTI NASCE UNA RISORSA, PROGETTO “100% RUCOLA” ESEMPIO DI ECONOMIA CIRCOLARE

Sicilia prima in Europa per la legge sull’agroecologia

Inizia una nuova era per l’agricoltura sostenibile. Nell’isola a chi sceglie la transizione vengono riconosciuti vantaggi nell’accesso ai bandi dei fondi europei

VIA LIBERA ALL’EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE

VIA LIBERA ALL’EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE

Il ministro Lollobrigida lo annuncia in occasione della 12a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. I dati sullo spreco alimentare sono molto preoccupanti, una crescita del 9% rispetto al 2023

Nel 2024 sono stati gettati ogni giorno 88,2 grammi di cibo, cioè 617,9 grammi settimanali, una crescita di oltre 9 punti percentuali rispetto al 2023. I dati derivanti dal rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International, in collaborazione con Università di Bologna/Distal e Ipsos,  sono stati presentati in occasione della 12a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. Da rimarcare che lo spreco alimentare domestico vale 130,7 euro pro capite ogni anno, mentre lo spreco di filiera del cibo in Italia costa complessivamente 14,1 miliardi di euro.

 

Il direttore scientifico dell’Osservatorio, Andrea Segrè sottolinea la necessità di accelerare sul fronte delle iniziative anti-spreco: «Come per le precedenti rilevazioni il dominus dello spreco alimentare è a livello domestico: 1,9 milioni di tonnellate in peso, per un valore di 8,2 miliardi. Nelle nostre case il recupero delle eccedenze non è possibile. Su ogni cittadino gravano 32 kg all’anno, per centrare l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite dobbiamo ridurre lo spreco pro capite di 13 kg annui entro la fine del 2029».

 

In questo contesto si inserisce l’intervento del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida: «Dobbiamo educare al rispetto del cibo per ridurre lo spreco alimentare». Il Ministro annuncia il via libera all’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole: «Con il ministro Valditara abbiamo obiettivi comuni: partiamo già quest’anno con un progetto su latte e frutta e un percorso teso a far capire l’importanza della stagionalità delle produzioni».

 

Sostegno convinto alla Campagna Spreco Zero

Il sostegno alla Campagna Spreco Zero arriva da una pletora di player della filiera agroalimentare: Conad, Emil Banca, Natura Nuova, Fruttagel sono solo alcuni dei protagonisti impegnati su questo fronte. Tutti rappresentano un anello che contribuisce all’ottenimento del risultato finale.

Mattia Grillini, vicepresidente di Camst group, annuncia «la partnership triennale con Last Minute Market, finalizzata all’introduzione dell’app Sprecometro nelle mense scolastiche. Ridurre lo spreco alimentare significa tutelare il pianeta, rispettare il lavoro di chi produce il cibo e migliorare la qualità della ristorazione scolastica».

 

Focus sul vino non consumato

Il Rapporto “Il caso Italia” 2025 dell’Osservatorio Waste Watcher International ha messo sotto la lente d’ingrandimento il vino non consumato nei locali, alla luce del nuovo Codice della Strada. «Il 48% degli intervistati – spiega Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco – si dichiara disponibile a portarlo a casa; meglio se in uno shopper o un contenitore in carta per il 53%.

Numeri che confermano come Rimpiattino, contenitore per il cibo (riutilizzabile e riciclabile, destinato al cibo e al vino non consumati nei ristoranti) ideato dieci anni fa in collaborazione con Fipe per incentivare comportamenti responsabili, rappresenti sempre di più un valido strumento per rafforzare, promuovere e diffondere la cultura antispreco e le buone pratiche come la raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone».

 

Per approfondimenti: https://www.sprecozero.it/magazine/la-giornata-2/

GLI OSCAR DELLA SOSTENIBILITÀ A ECOMONDO

GLI OSCAR DELLA SOSTENIBILITÀ A ECOMONDO

Premi a Caviro Extra per l’economia circolare, all’associazione Drago delle Colline metallifere per la tutela del capitale naturale e alla start-up Energy Dome

L’oscar della sostenibilità a tre realtà italiane. Nel corso dell’ultima edizione di Ecomondo a Rimini è stato infatti assegnato il premio Sviluppo Sostenibile 2022, istituito per il dodicesimo anno dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Italian Exhibition Group, con il patrocinio del Ministero della transizione ecologica. Ad essere premiate sono state tre aziende italiane considerate leader della green economy.

Tre settori

Il premio quest’anno ha visto in concorso tre settori, economia circolare, capitale naturale e start up per il clima.

Le tre medaglie d’oro sono andate a:

  • Caviro Extra di Faenza, che trasforma gli scarti della vinificazione in elettricità rinnovabile, per il progetto Il progetto “Legami di vite” che coinvolge nove realtà vitivinicole emiliano-romagnole;
  • Associazione Drago delle Colline Metallifere (Distretto Rurale Agricolo Gastronomico Organizzato) di Marsiliana di Massa Marittima, per un progetto per promuovere l’agricoltura biologica, l’agroecologia, la tutela della biodiversità nelle Colline Metallifere della Toscana;
  • Energy Dome di Milano, per una tecnologia di accumulo dell’energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’impegno nella green economy

«Il premio – ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – è nato per far conoscere e promuovere le migliori pratiche e migliori innovazioni nei vari settori della green economy». «Ogni anno abbiamo visto crescere il numero delle aziende che vi hanno partecipato e la qualità dei progetti: un buon segno di vitalità delle nostre imprese e delle start up che stanno facendo della sostenibilità la loro cifra».