AGRICOLTORI IN PIAZZA CONTRO L’AUMENTO BOOM DEI COSTI ENERGETICI
Manifestazione di migliaia di produttori al Parco Sempione di Milano. Ettore PRANDINI (COLDIRETTI) chiede al prossimo Governo di risolvere cinque priorità
Corre l’inflazione arrivando a settembre a +8,9% (livello record dal 1985), mentre da ottobre la bolletta elettrica aumenta del 59%. Le conseguenze sono sempre più drammatiche per i bilanci delle famiglie italiane ma anche delle nostre aziende agricole.
Dissenso organizzato
Una situazione insostenibile che spinge i produttori a testimoniare il loro dissenso con clamorose manifestazioni di protesta come quella che si è tenuta nel parco Sempione di Milano al villaggio Coldiretti. Migliaia di produttori agricoli hanno infatti denunciato il rischio di una corsa dei costi che minaccia la sopravvivenza stessa del made in Italy a tavola.
Le 5 richieste di Prandini
In seguito a questa manifestazione il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha chiesto al prossimo Governo di concentrarsi su cinque priorità:
- sfruttare i fondi del Pnrr per garantire la sovranità alimentare ed energetica e ammodernare la rete logistica;
- rafforzare il ministero dell’agroalimentare e difendere i 35 miliardi di fondi europei legati alla prossima Pac oggi a rischio;
- ribadire il no al nutriscore, al cibo sintetico e agli accordi internazionali che penalizzano il made in Italy;
- fermare l’invasione di cinghiali;
- realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità.
Pnrr, tram da non perdere
In particolare Prandini ha chiesto di non perdere il tram del Pnrr ritenendo fondamentale sfruttare i bandi a partire da quelli già pubblicati, dalle filiere al fotovoltaico che apre alla possibilita’ di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine senza consumo di suolo, fino a quello della logistica per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti, superando il gap di competitività rispetto ai Pesi competitor.
Pac a rischio
Sulla politica agricola comune Coldiretti ritiene necessario superare le osservazioni di Bruxelles sul piano strategico nazionale per far partire la nuova programmazione dal 1° gennaio 2023 e difendere la dotazione finanziaria di 35 miliardi per sostenere l’impegno degli agricoltori italiani verso l’innovazione, la sostenibilità e il miglioramento delle rese produttive.