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CRESCERE SUL MERCATO FACENDO RETE

CRESCERE SUL MERCATO FACENDO RETE

I Consorzi di Tutela Igp insieme per offrire nuove possibilità di sviluppo commerciale. Anche la GDO ci crede

 

Nuove possibilità di promozione e sviluppo commerciale alle produzioni certificate possono nascere se si fa rete. È uno degli spunti emersi durante l’evento “Il ruolo dei consorzi di tutela: esperienze a confronto”, organizzato a Bussolengo (Verona) dal Consorzio della Pesca di Verona IGP.

L’incontro è stata un’occasione di confronto con altre importanti realtà del panorama nazionale che tutelano prodotti ortofrutticoli a indicazione geografica: il Radicchio di Verona IGP, la Pera Mantovana IGP, il Cavolfiore della Piana del Sele IGP, l’Uva di Puglia IGP, oltre alla Pesca di Verona IGP.

 

Cristiana Furiani, presidente del Consorzio del Radicchio di Verona IGP, ha ricordato che per valorizzare il prodotto certificato serve promuoverlo, comunicarlo, raccontandolo, partecipando a manifestazioni sia locali che nazionali e internazionali, con il coinvolgimento anche di ristoranti per far conoscere gli svariati utilizzi del radicchio scaligero in cucina, dall’antipasto al dolce.

Francesco Laporta del Consorzio Uva di Puglia IGP ha sottolineato il lavoro che si sta svolgendo per cercare di ampliare il parco varietale e modificare il disciplinare. Allo stato attuale, infatti, sono considerate solo le cultivar con seme e non le seedless, che stanno continuando a crescere.

Paolo Morselli, presidente del Consorzio della Pera Mantovana IGP, ha ricordato le difficoltà a cui la produzione è andata incontro negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici e della cimice. Tuttavia, la situazione sembra stia iniziando a distendersi, grazie ad un lento recupero, con estirpi bloccati e l’IGP come possibilità di rilancio per un futuro più roseo.

Antonio Vocca del Consorzio Cavolfiore Piana del Sele IGP si è soffermato sulle normative e la legislazione che offre opportunità legando i prodotti a identità geografica con il turismo enogastronomico e la sostenibilità.

Sulla Pesca di Verona IGP, Leonardo Odorizzi ha sottolineato l’importanza della creazione del consorzio come mezzo per un nuovo e definitivo rilancio di un prodotto d’eccellenza del territorio scaligero che rischiava di decadere definitivamente, dopo anni di estirpi e crolli produttivi.

Il confronto con gli esponenti della GDO ha confermato che i clienti, sempre più esigenti, siano disposti a spendere di più per un prodotto di qualità, con l’IGP che ricopre un ruolo distintivo, sano e sicuro.

 

https://www.corriereortofrutticolo.it/consorzi-di-tutela-ig-fare-rete-per-crescere-sul-mercato-anche-la-gdo-ci-crede/

CONSERVARE I PARENTALI SPONTANEI DELLE SPECIE COLTIVATE PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

CONSERVARE I PARENTALI SPONTANEI DELLE SPECIE COLTIVATE PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

In questi giorni la riunione annuale presso il Di3A dell’Università di Catania del progetto Horizon Europe “Cousin” che coinvolge 25 enti tra atenei, organizzazioni della società civile e aziende

L’agricoltura si trova ad affrontare sfide enormi, una di queste è una produzione più sostenibile del nostro cibo, con un impatto meno negativo sulle risorse naturali, e cibo di alta qualità nutrizionale, sensoriale e nutraceutica per mantenere la nostra società sana e poter imporre prezzi adeguati in modo che la produzione agroalimentare non sia solo ecologica e sociale, ma anche economicamente sostenibile.

Sono tematiche al centro di Cousin, il progetto Horizon Europe, avviato il 1° gennaio 2024 e coordinato dall’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid.

Il progetto europeo sta affrontando questa sfida di ricerca e sviluppo, riunendo 25 partner – tra università, organizzazioni della società civile e aziende europee – provenienti da 12 Paesi europei sulla valorizzazione dei parentali selvatici nella catena del valore alimentare, la conservazione della loro diversità genetica sia in situ che ex situ, la loro caratterizzazione e il loro utilizzo come risorsa per il miglioramento genetico delle nostre colture per una maggiore sostenibilità.

Nell’ambito del progetto si sta ponendo l’attenzione sulla raccolta, caratterizzazione e valorizzazione delle specie parentali spontanee di cinque generi: cavolo (Brassica), frumento (Triticum), lattuga (Lactuca), orzo (Hordeum) e pisello (Pisum), diffusi in Europa.

La transizione agro-ecologica, infatti, può essere facilitata da nuove varietà coltivate che, oltre alla produttività, promuovano anche la sostenibilità, sia attraverso una maggiore resistenza ai parassiti, alle malattie o alla siccità, sia attraverso il miglioramento della qualità delle colture o consentendo modalità di produzione alternative, come le colture consociate, che promuovano l’uso efficiente delle risorse e le interazioni benefiche tra gli organismi.

La conservazione delle specie progenitrici selvatiche, l’accessibilità al materiale genetico vegetale e la conoscenza delle caratteristiche di ciascuna delle loro popolazioni sono fondamentali non solo per conservare la biodiversità ma anche per garantire l’approvvigionamento alimentare per le generazioni future.

L’Università di Catania, rappresentata dal Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente e coordinata dal prof. Ferdinando Branca, ha ospitato l’incontro annuale dal 19 al 21 febbraio 2025 dove sono state definite le attività sperimentali sulle 5 colture su cui lavora il progetto, oltre che per finalizzare le modalità con cui i partner fanno circolare il materiale vegetale. Non è un caso che l’incontro sarà in Sicilia, regione che vede la presenza di parentali selvatici di brassicaceae, oggetto di raccolta in situ da parte del Dipartimento di Catania.

 

Per approfondimenti:

Cousin Project

Annual meeting Cousin

Filiera agroalimentare: nuova risoluzione Ue per rafforzare i controlli e ridurre le frodi

Il 19 dicembre, il Consiglio europeo ha adottato in prima battuta una conclusione riguardo i controlli ufficiali nella filiera agroalimentare. Nel provvedimento è stata inserita una revisione delle regole sui controlli nel settore.

La conclusione è basata sul compromesso raggiunto dal Consiglio con i parlamentari europei nel giugno 2016. L’adozione definitiva dovrà avvenire nell’ambito della prossima sessione plenaria del Parlamento Europeo.

Unificare i controlli in filiera agroalimentare

L’obiettivo delle nuove regole è di migliorare i controlli effettuati sulla filiera agroalimentare dai singoli Stati membri dell’Unione. Si intende unificare le procedure, in modo da garantire l’applicazione della legislazione comunitaria su:

Sicurezza alimentare

Sicurezza dei mangimi

Benessere e salute degli animali

Salute delle piante

Prodotti per la protezione delle piante

La nuova norma sarà inoltre applicata agli organismi geneticamente modificati (OGM), nell’ambito della produzione alimentare e di mangimi, dell’agricoltura biologica, le denominazioni di origine (DOP) e le indicazioni di provenienza (IGP).

In aggiunta, saranno coperte dalla nuova legislazione anche gli standard per il marketing dei prodotti agricoli, in riferimento a possibili pratiche fraudolente.

Le nuove regole ci aiuteranno a combattere le frodi alimentari e gli scandali, in modo tale da migliorare la fiducia dei consumatori”, ha dichiarato Gabriela Matečná, ministero dell’Agricoltura della Repubblica Slovacca e presidente del Consiglio Europeo. “Abbiamo inserito standard di trasparenza elevati e controlli più stringenti, per aumentare l’efficacia dei controlli. Vogliamo che i nostri concittadini abbiano fiducia nel regime dei controlli e siano rassicurati sulla qualità di ciò che mettono nel piatto”.

Filiera agroalimentare: le novità

Sono in particolare 4 le novità auspicate nella conclusione del consiglio.

La norma, una volta approvata, introdurrà un sistema di regole uniche da applicare alla filiera agroalimentare comunitaria. Per la prima volta vengono indicate chiaramente anche delle protezioni specifiche per la salute delle piante.

Le autorità preposte dagli Stati membri per i controlli potranno adottare strumenti rafforzati per prevenire le frodi alimentari. Per esempio, potranno essere effettuati controlli ufficiali senza preavviso e sarà possibile imporre ammende finanziarie per i contravventori.

Protezione per i whistle blowers, coloro che, lavorando all’interno di un’organizzazione o di un’impresa, ne segnalano potenziali o effettive violazioni dei regolamenti. I soggetti saranno protetti da eventuali ritorsioni, discriminazioni o trattamenti ingiusti.

Le autorità che attuano i controlli sulla filiera agroalimentare dovranno adottare delle policy di trasparenza potenziate riguardo il tipo, il numero e i risultati dei controlli che portano avanti. Dovranno inoltre rendere chiare le proprie procedure di finanziamento.

FONTI:

http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/12/19-agri-food-chain/”http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/12/19-agri-food-chain/

Filiera agroalimentare: in arrivo piano Ue contro pratiche sleali

filiera-agroalimentareFiliera agroalimentare: stop a pratiche sleali.

L’Unione Europea implementerà nei prossimi mesi un quadro normativo che si occupi della riduzione delle pratiche sleali nella filiera agroalimentare.

È quanto emerge da un lancio dell’agenzia ANSA, che ha potuto consultare in anticipo il piano europeo. I dettagli del progetto sono stati presentati ai ministri dell’agricoltura dei 28 Paesi membri dal commissario europeo all’agricoltura, Phil Hogan, il 15 novembre.

Un lavoro che ha impiegato quasi un anno. A partire da gennaio 2016, un gruppo di 12 esperti ha lavorato alla realizzazione di un documento contenente delle raccomandazioni per i mercati agricoli. Quella presentata dalla Task force nei giorni scorsi è solo una bozza del rapporto complessivo. I dettagli del piano andranno affrontati punto per punto nel quadro delle procedure legislative ordinarie del Parlamento Europeo.

All’interno della bozza presentata, si raccomanda di creare norme specifiche per mettere un freno alle pratiche sleali nella filiera agroalimentare.

I 12 esperti hanno infatti invitato le istituzioni europee a fissare un quadro di riferimento, cosiddetto baseline, per individuare il numero e la definizione di tutte le pratiche sleali riconosciute a livello europeo. La Task force ha inoltre raccomandato di istituire un “organismo pubblico indipendente” che sia in grado assicurare un’efficace azione di contrasto a tali pratiche scorrette. In particolare, saranno inserite norme relative ai ritardi dei pagamenti, nonché alle modifiche unilaterali e retroattive dei contratti in corso.

Gli altri punti toccati dal rapporto sono stati: trasparenza sulla formazione dei prezzi nella filiera agroalimentare; riconoscimento di deroghe al principio di concorrenza in favore delle organizzazioni di agricoltori; maggiore sostegno della gestione del rischio con assicurazioni e fondi mutualistici ad hoc.

Hogan: “Gli agricoltori saranno più forti”

Soddisfazione negli ambienti istituzionali europei per la presentazione del piano.

Secondo le parole di Hogan, dopo le numerose crisi subite dal comparto agroalimentare europeo, è necessario oggi “rafforzare gli agricoltori nella catena alimentare, perché abbiano la giusta remunerazione per i loro prodotti. Esamineremo la relazione e le sue raccomandazioni per fornire risposte politiche adeguate”.

Sul lavoro della Task force è intervenuto anche Paolo De Castro, europarlamentare e coordinatore del Gruppo S&D in commissione agricoltura del Parlamento europeo, che ha sottolineato come quelli posti non siano “temi nuovi. A essere nuova, però, sembra essere la determinazione del commissario a dare seguito alle iniziative richieste. Dalla creazione di un quadro legislativo Ue sulle pratiche commerciali sleali fino ai richiami sulla necessità di chiarire il rapporto tra politica agricola e norme sulle concorrenza, si tratta di raccomandazioni in sintonia con il lavoro della commissione agricoltura del Parlamento europeo e ci rallegriamo del fatto che il commissario Hogan voglia farle proprie”.

FONTI:

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/11/14/agricoltura-de-castro-sintonia-tra-esperti-e-pe-su-filiera_904889e0-3687-4cfe-b452-e4ae769b6f71.html http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/11/14/agricoltura-de-castro-sintonia-tra-esperti-e-pe-su-filiera_904889e0-3687-4cfe-b452-e4ae769b6f71.html