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CONTROLLI PIÙ FREQUENTI PER ALCUNI PRODOTTI BIO IMPORTATI

CONTROLLI PIÙ FREQUENTI PER ALCUNI PRODOTTI BIO IMPORTATI

Lo stabilisce il Decreto ministeriale n. 165043 del 20 marzo 2023 appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Massima attenzione allo zenzero, alla zucca, al tè e alla soia bio che arrivano dalla Cina. Ma anche alla curcuma indiana, ai semi di chia paraguaiani, alla quinoa peruviana e alle fave di cacao della Sierra Leone.

Il dispositivo

Il Masaf, Ministero dell’agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste pubblica infatti il Decreto n. 165043 del 20 marzo 2023 relativo alla “Frequenza dei controlli fisici sulle partite di prodotti biologici e in conversione prima della loro immissione in commercio”. Con previsioni riguardo alla natura e alla frequenza dei controlli determinata in base alla valutazione della probabilità di non conformità alle disposizioni del Regolamento (UE) 2018/848 per l’anno 2023 e relativa decisione sulla partita.

Solo per l’import

Il decreto si riferisce ai controlli all’importazione dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.  I prodotti per i quali viene intensificata la frequenza dei controlli sono per l’appunto quelli indicati all’inizio di questo post.

NUOVO REGOLAMENTO SUL BIO, IN GAZZETTA IL DECRETO ATTUATIVO

NUOVO REGOLAMENTO SUL BIO, IN GAZZETTA IL DECRETO ATTUATIVO

Pubblicato il 30 giugno il decreto sui processi produttivi bio ed etichettatura. Il provvedimento dà piena attuazione al Reg. (UE) 2018/848, nuova normativa europea di riferimento che rivede e rafforza le regole sulla produzione biologica.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30 giugno 2022 il DM n. 22971 del 20 maggio 2022 con le disposizioni per l’attuazione del Reg (UE) 2018/848 del 30 maggio 2018 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici (ne avevamo già parlato qui).

Archiviate le vecchie norme

Viene così superata completamente la precedente disciplina del Reg n. 834/2007 in relazione agli obblighi degli operatori e dei gruppi di operatori per le norme di produzione e certificazione.

Fare emergere il bio “sommerso”

«Condividiamo in pieno – commenta Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute – l’obiettivo dei legislatori comunitari e nazionali di introdurre maggiore semplificazione e armonizzazione nelle norme sulle produzioni biologiche». «L’obiettivo di raggiungere il 25% di superficie nazionale bio entro il 2027, tre anni prima rispetto agli obiettivi europei, impone infatti il massimo sforzo per fare emergere il bio “sommerso”, ovvero quelle realtà produttive che de facto potrebbero essere bio, ma che non hanno mai affrontato, oppure sono uscite, dal percorso di certificazione perché intimorite dagli eccessivi obblighi burocratici».

Più uniformità

Il decreto disciplina in modo organico e univoco le procedure relative alla produzione biologica vegetale, animale, delle alghe e degli animali di acquacoltura, degli alimenti trasformati e del vino. Tra le disposizioni è stata inoltre introdotta la norma che consente agli allevamenti di molluschi biologici di rimanere nel sistema di controllo.