GIRASOLE BIO, COLTURA “DA REDDITO”
Uno studio pubblicato sulla rivista L’Informatore Agrario mette in evidenza le potenzialità di una coltura che unisce vantaggi ambientali ed economici
Più 34% di fatturato e addirittura +69% di ricavi. Uno studio pubblicato sulla rivista l’Informatore Agrario mette in evidenza i vantaggi del girasole alto oleico coltivato secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
La sperimentazione, che ha coinvolto un nutrito team di ricercatori (L. Dalla Costa, P. Belvini, L. Masaro, M. Vianello, L. Marcon, A. Leoni, D. Carnio, G. La Malfa, A. Dalla Riva, M. Galazzo), svolta presso l’azienda di Castelfranco Veneto (Treviso) dell’Istituto agrario «Isiss Domenico Sartor» ha verificato la fattibilità tecnico-economica della conduzione bio, a confronto con convenzionale, del girasole.
I risultati produttivi
Secondo i ricercatori: «il livello produttivo raggiunto dal girasole è risultato buono, considerando che si trattava di quasi un secondo raccolto, avendolo seminato l’11 giugno». La tesi «biologico» ha fornito, nella media dei due ibridi, una produzione inferiore dell’8%. Tale minore prestazione è imputabile alla minore produzione media per pianta. All’analisi dei caratteri del seme, solo l’acidità è risultata superiore nel bio.
Conto economico
Le differenze emergono però con clamore nel conto economico. I costi di produzione sono infatti risultati superiori nelle tesi biologiche (+ 26%). La plv è risultata superiore nella coltura biologica (+34%), grazie al migliore prezzo di commercializzazione del girasole biologico (+44%). La differenza tra PLV e costi evidenzia un margine migliore nella coltivazione biologica di quasi il 70%.