Agricoltura biologica: ideato un nuovo metodo per il controllo delle piante infestanti
Le piante infestanti sono una piaga per i coltivatori biologici, che spesso devono investire tempo ed energie per trovare soluzioni alternative ed efficaci per proteggere i raccolti.
Un metodo relativamente nuovo per il controllo delle piante infestanti prende il nome di abrasive weeding, o weed blasting (una sorta di diserbo abrasivo) e potrebbe essere una soluzione molto vantaggiosa per gli agricoltori.
Il metodo, recentemente testato sul campo dalla University of Illinois, sembra essere infatti sorprendentemente efficace: la sua applicazione può portare a una riduzione delle erbacce in una percentuale compresa tra il 69 e il 97%.
Il weed blasting consiste nello spruzzare le piante infestanti con dei minuscoli frammenti graniglia biologica, attraverso l’ausilio di un compressore ad aria. Si tratta di un procedimento molto simile a quello della granigliatura o sabbiatura, adoperato in ambito industriale.
Durante il loro esperimento, i ricercatori dell’ University of Illinois hanno applicato un compressore ad aria alla cabina di un comunissimo trattore. La graniglia inserita all’interno del dispositivo era formata da gusci di noce tritati, granuli di tutolo di mais e farina di soia. Se applicato al giusto stadio di crescita delle piante, la forza abrasiva di questi piccoli frammenti di materiale biologico danneggia gravemente gambi e foglie di piante infestanti.
La granigliatura non distingue tra piante infestanti e colturali, dunque è necessario adoperare questo metodo in colture che sono sostanzialmente più robuste ed estese delle piante infestanti.
Anche se sono stati registrati alcuni danni visibili dopo l’applicazione del metodo nelle coltivazioni di pomodoro e peperoni, il danno non ha comunque influenzato la resa del raccolto. Tuttora sono in corso studi per determinare se le abrasioni dei tessuti vegetali possano comportare un aumento della suscettibilità delle piante alle malattie. I primi risultati sembrano comunque scongiurare questa ipotesi.
Un ulteriore vantaggio riscontrato nell’utilizzare questo metodo è il fatto che i coltivatori possono adoperare dei concimi biologici, come ad esempio la farina di soia, come materiale per la sabbiatura.
L’idea che un coltivatore possa allo stesso tempo fertilizzare ed eliminare le erbacce in un unico passaggio è affascinante, ma non è ancora chiaro se il fertilizzante biologico possa essere assimilato efficacemente dalle piante al momento giusto.
Secondo i ricercatori, l’abrasive weeding influisce maggiormente su alcuni tipi di piante rispetto ad altre. Essenzialmente, più piccola è la piantina, meglio è.
Il metodo è ancora in fase di sperimentazione in diverse colture orticole, tra cui broccoli e cavoli, con e senza ulteriori metodi di controllo delle piante infestanti. I primi risultati suggeriscono però che la presenza di pacciame polietilene o di un telo pacciamante biodegradabile aumenti fortemente il successo di questa soluzione. I ricercatori hanno inoltre ideato un dispositivo di sabbiatura meccanizzato, attualmente in fase di valutazione.
Fonti:
http://phys.org/news/2016-01-weed-blasting-method-farmers.html#jCp