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IFOAM: “Per ingegneria genetica si applichi la legislazione OGM”

IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, ha pubblicato un documento in cui ribadisce la propria posizione sulle nuove tecniche di ingegneria genetica. Nel suo comunicato, la Federazione evidenzia le preoccupazioni in merito al parere giuridico che la Commissione Europea sarà chiamata a esprimere entro marzo 2016.

Selezione varietale inversa, innesti, cisgenesi e intragenesi, agroinfiltrazione, sono queste alcune delle nuove tecniche di miglioramento genetico vegetale al centro dell’analisi giuridica da parte dell’Esecutivo comunitario.

A marzo, l’UE dovrà valutare se queste colture rientrano o meno nell’ambito di applicazione della direttiva 2001/18/CE sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM e della direttiva 2009/41/CE sull’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.

Secondo IFOAM, non vi sono motivi giuridici o tecnici che consentano di aggirare la legislazione sugli OGM, portando a escludere per queste nuove tecniche di ingegneria genetica la valutazione del rischio e altri requisiti di legge che attualmente disciplinano gli OGM.

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Christopher Stopes, presidente IFOAM UE, avverte: “Le nuove tecniche comportano gli stessi potenziali rischi potenziali degli OGM attualmente sul mercato e non dovrebbero essere utilizzate nell’agricoltura biologica, né rilasciate nell’ambiente, tanto meno essere esentate dalla valutazione del rischio e dalla tracciabilità“.

Secondo il vicepresidente Thomas Fertl, ogni tentativo di esentare queste tecniche di ingegneria genetica dalla valutazione dei rischi, dalla tracciabilità e dall’etichettatura potrebbe creare caos nel mercato alimentare, in quello dei mangimi e delle sementi.

Secondo IFOAM il settore della coltivazione delle piante ha sì bisogno di innovazione e nuovi approcci agronomici, ma non di tecniche di ingegneria genetica che possono portare a effetti collaterali imprevedibili, e i cui benefici potrebbero andare solo alle aziende che li commercializzano.

Queste nuove tecniche di selezione vegetale, di cui si parla nel documento di sintesi pubblicato da IFOAM, interferiscono a livello sub-cellulare e genomico. Pertanto, secondo la Federazione, potrebbero non essere compatibili con i principi dell’agricoltura biologica e non devono essere utilizzate in tale settore. In conclusione, per IFOAM, la deregolamentazione delle nuove tecniche di produzione potrebbe minacciare la libertà di scelta degli allevatori, degli agricoltori e dei consumatori.

La Commissione Europea dovrà rendere note le sue conclusioni entro fine marzo e stabilire se alcune di queste nuove tecniche di selezione vegetale potranno essere introdotte in questa legislazione. L’interpretazione giuridica sarà poi sottoposta al vaglio dei diversi Stati membri, ai rappresentati del Parlamento europeo e alle parti interessate.

L’ultima parola sulla normativa UE, comunque, spetterà alla Corte di Giustizia Europea.

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/01/14/press-release-organic-sector-urges-commission-classify-new-genetic-engineering

http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/ifoameu_policy_npbts_position_final_20151210.pdf

http://www.greenews.info/rubriche/lunione-europea-davanti-alla-sfida-degli-ogm-2-0-20160118/

Il prezzo reale degli alimenti biologici

verduraIl cibo non è mai costato di meno, soprattutto quello prodotto dalle grandi catene industriali. Eppure, ogni alimento creato ha il suo prezzo, quantificato nel costo che ha sull’ambiente e sullo sfruttamento di manodopera.

Un meccanismo ben evidenziato nel rapporto FAO “The Food Wastage Footprint”, secondo cui il prezzo del cibo prodotto in modo convenzionale ammonta a 700 miliardi di dollari per il degrado ambientale e 900 miliardi di dollari per i costi sociali.

Se i cibi convenzionali inglobassero nel proprio prezzo anche il loro costo ambientale, gli alimenti biologici risulterebbero più economici.

Durante la conferenza “The Real Cost of Food”, che si terrà in occasione dell’International Green Week di quest’anno, verrà affrontato proprio questo argomento: di come, cioè, il settore biologico sia in grado di interiorizzare tali costi, aiutato da consumatori consapevoli che sostengono questo processo, accettando prezzi più realistici.

La campagna è stata lanciata per informare i consumatori sui costi reali dei prodotti alimentari.

Gli alimenti biologici, infatti, sono da considerarsi a buon mercato se si tengono presenti tutti i presupposti e i costi reali in termini di consumo delle risorse e impatto su ambiente e società.

Secondo Felix Prinz zu Löwenstein, agronomo e agricoltore tedesco, tra i relatori dell’incontro: “La trasformazione dell’agricoltura e della cultura alimentare è già iniziata. Gli agricoltori biologici, i protagonisti del mercato alimentare biologico e i rivenditori mostrano, insieme con i consumatori, come il futuro possa funzionare“. Tuttavia, il processo può funzionare solo se il prezzo dei prodotti alimentari trasmette la realtà.

La conferenza, organizzata da IFOAM – Organics International,  Stiftung Ökologie & Landbau (Germania) e Nature & More (Paesi Bassi) si terrà giovedì 14 gennaio alle 14:30, durante la Green Week di Berlino (Room VIP 1, Großer Stern).

I relatori dell’evento saranno:

  • Renate Künast, presidente della Committee on Legal Affairs and Consumer Protection
  • Markus Arbenz, direttore esecutivo di IFOAM – Organics International
  • Felix Prinz zu Löwenstein, CEO di BÖLW
  • Volkert Engelsman, CEO di Nature & More

Fonti:

http://www.ifoam.bio/en/news/2016/01/11/press-release-organic-sector-launches-price-transparency-initiative-consumers

http://www.fao.org/3/a-i3991e.pdf

Apicoltura biologica: una necessità per il futuro e un’opportunità per il presente

Le api, si sa, sono di vitale importanza per la sopravvivenza dell’agricoltura e degli esseri umani. Eppure, l’ape risulta essere una specie in pericolo di estinzione, a causa di uno sperpero dissennato da parte dell’uomo delle risorse della terra.

Per incoraggiare l’apicoltura biologica e fermare il declino di questa situazione, l’Organizzazione Internazionale per l’Agricoltura Biologica (IFOAM) ha istituito un Forum per l’apicoltura.

La sua creazione è il frutto di un’iniziativa congiunta di IFOAM, FiBL (Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica), Coopsol (una cooperativa di apicoltori argentini), ECOSUR (un istituto di ricerca messicano per lo sviluppo di energia sostenibile), Demeter (Associazione per l’agricoltura biodinamica) e APICON (una società di consulenza di apicoltura).

 

 

 

 

 

 

 

 

I membri fondatori hanno eletto Manfred Fürst, team leader del dipartimento internazionale dell’associazione per il biologico Naturland, come coordinatore del gruppo.

Il primo appuntamento importante per il forum sarà l’organizzazione della Conferenza mondiale sull’apicoltura biologica che si terrà tra il 6 e il 10 settembre 2016, in Argentina.

L’evento sarà gestito in collaborazione con Apimondia, la Federazione Internazionale delle associazioni di apicoltori, e Coopsol, cooperativa argentina di apicoltura.

Ecco le parole del coordinatore Manfred Fürst:  “L’Argentina è uno dei principali produttori al mondo di colture OGM, quindi dovremo ovviamente trattare i problemi causati dalla contaminazione genetica. Dovremo però anche concentrarci sul contributo che l’apicoltura biologica può dare alle zone rurali e sono fiducioso che questo inciterà il movimento biologico in Argentina“.

L’impulso per la creazione di questo nuovo forum è venuto dalla Conferenza mondiale che si è tenuta in Messico nel 2012. Il successo che ha riscontrato questo evento ha motivato ECOSUR, Naturland e FiBL a creare un’istituzione informale che unisca le forze per promuovere l’apicoltura biologica in tutto il mondo, obiettivo principale alla base del Forum IFOAM, che ben si accompagna al desiderio di incoraggiare le pratiche tradizionali impiegate dall’apicoltura sostenibile.

I compiti da affrontare sono molti e vari. Uno di loro è espandere le attuali norme del settore, che finora si sono concentrate soprattutto sugli aspetti qualitativi del miele e degli altri prodotti collegati a questa attività, per dare maggior peso alle esigenze specifiche delle api.

In un contesto mondiale in cui gli apicoltori assistono impotenti al grave depauperamento delle loro colonie di api, l’istituzione di questo forum è una speranza affinché la consapevolezza dell’estrema necessità di eliminare le pratiche che danneggiano l’ambiente e le api si estenda quanto più possibile. L’incontro è anche un’occasione per garantire agli apicoltori una fonte di reddito sostenibile.

Fonte:

http://www.ifoam.bio/en/news/2015/10/15/press-release-ifoam-organics-international-establishes-apiculture-forum

IFOAM – ORGANICS INTERNATIONAL ADERISCE AL GLOBAL 100% RINNOVABILI

fonti-rinnovabili-agricoltura biologicaL’ Agricoltura Biologica è intrinsecamente associata all’uso di risorse energetiche rinnovabili. La promozione dell’energia antinucleare e rinnovabile può essere derivata e promossa dai principi cardine dell’ecologia e della difesa dell’ambiente. L’eliminazione della dipendenza dalle risorse non rinnovabili è stata identificata come un obiettivo auspicabile per sistemi biologici che vogliono alimentarsi in modo sostenibile.

IFOAM – Organics International ha recentemente aderito alla Campagna RE 100% globale, la prima iniziativa mondiale che sostiene il 100% di energie rinnovabili. Questa campagna  si basa su progetti già in atto a livello nazionale, regionale e locale e guidano il percorso globale sulle energie rinnovabili verso 100% RE come il nuovo status quo. L’iniziativa è stata lanciata lo scorso anno insieme con organizzazioni come il Consiglio World Future, ICLEI e il Sierra Club.

IFOAM  sostiene pertanto tra i suoi membri e nella comunità agricola lo sviluppo di stili di vita locali specifici che si basano su fonti di energie rinnovabili. “Chiediamo ai nostri membri di adottare i nostri orientamenti sulle migliori pratiche e trasformare il consumo di energia all’interno delle loro attività verso le energie rinnovabili.”: questo è il comandamento fondamentale che ispira questa nuova rivoluzione green.

Gli agricoltori in grado di generare il proprio potere dal vento, con generatori eolici di piccole dimensioni, che vanno da 400 watt a 40 kilowatt o più, risultano essere in grado di soddisfare le esigenze di un’intera azienda agricola o possono essere destinati per specifiche applicazioni e necessità contingenti.

I collettori solari possono essere utilizzati per le colture secche e case calde, locali di stabulazione e serre. Scaldacqua solari in grado di fornire acqua calda per le operazioni di pulizia di liquidi alimentari. Il fotovoltaico (pannelli solari elettrici) è in grado di alimentare le operazioni agricole e pompe per l’acqua a distanza, le luci, e le recinzioni elettrificate. Edifici e fienili possono essere rinnovati per catturare la luce naturale, invece di usare luci elettriche. L’energia solare è spesso meno costosa di estendere le linee elettriche. Sia le colture di essiccazione, il riscaldamento degli edifici, o l’alimentazione di una pompa d’acqua con il sole può rendere l’azienda più efficiente energicamente e migliorare il suo impatto ambientale.

I surplus di energia dei centri di produzione sono in grado di fornire abitazioni e aziende nelle vicinanze attraverso un ‘mini-grid’ che in futuro potrebbe collegarsi alla rete elettrica nazionale,; questo è necessario quanto auspicabile. Questo potrebbe essere un modello per l’evoluzione naturale di connettività e condivisione dell’energia e delle possibilità di sviluppo sociale ed economico. Per lo meno, tali aziende alimentari ed energetiche integrate garantiranno da un lato la sicurezza alimentare e dall’altro la possibilità di tagliare le proprie emissioni di CO2 .

Progetti di energia rinnovabile nelle aziende agricole sono una win-win per gli agricoltori e per l’ambiente. I governi nazionali, locali e regionali devono sfatare i miti sulle energie rinnovabili, dimostrando che il 100% RE ( un po’ come ha annunciato la Danimarca per la produzione Bio 100% entro il 2020 )- e, naturalmente, lo stretto collegamento con l’efficienza energetica e la conservazione del surplus – per il mondo, è tecnicamente fattibile, economicamente un vantaggio e socialmente, un percorso migliore. Perché ciò accada, incentivi e programmi dovrebbero essere adattati in modo che i vantaggi derivanti dall’energia rinnovabile siano a beneficio di famiglie di agricoltori e delle comunità rurali, salvaguardando il suolo, l’acqua, e la biodiversità, avendo come priorità l’efficienza e il risparmio energetico.

Invito alla partecipazione al forum “Il biologico nutrirà il pianeta”

Siamo le organizzazioni che rappresentano l’agricoltura biologica e biodinamica in Italia, il Paese che ospita a Milano l’EXPO 2015 dedicato al tema dell’alimentazione. Abbiamo condiviso la scelta e l’impegno degli organizzatori di SANA, la più importante manifestazione del settore in Italia, per collocare la rappresentazione e i contenuti innovativi dell’agricoltura biologica e biodinamica in un’area tematica fondamentale di EXPO, il Parco della Biodiversità, convinti che la risposta al tema di EXPO, nutrire il Pianeta energia per la vita, sia nell’innovazione agricola e alimentare che il settore biologico e biodinamico ha sviluppato in questi anni.
Crediamo che l’occasione dell’EXPO, con un’area tematica interamente dedicata alla biodiversità e al biologico, e il dibattito che ha aperto la Carta di Milano voluta dal Governo italiano e che verrà consegnata all’ONU il prossimo 16 ottobre, siano un’occasione unica per tutto il movimento internazionale e nazionale del biologico e biodinamico per essere protagonisti di un dibattito che, altrimenti, si svolgerà senza il contributo di chi in questo momento rappresenta con le proprie esperienze di impresa, di lavoro e di cittadinanza la vera innovazione agricola e alimentare del XX secolo.

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Proprio perché siamo consapevoli delle contraddizioni e dei rischi di una esposizione universale così condizionata dalla presenza delle grandi multinazionali del cibo e dagli aspetti più commerciali e spettacolari dell’alimentazione, rivolgiamo un appello a tutte le associazioni del biologico e biodinamico internazionali e nazionali, alle imprese del settore, alle organizzazioni della ricerca così come ai singoli ricercatori, tecnici e cittadini perché siano assieme a noi parte di un grande forum internazionale dell’agricoltura biologica e biodinamica che abbiamo annunciato in EXPO il 16 maggio scorso, di cui vi alleghiamo il documento organizzativo. Il forum prende avvio già con il patrocinio delle principali organizzazioni internazionali di riferimento per il nostro settore, ovvero IFOAM, IFOAM Unione Europea, IFOAM AgriBioMediterraneo e ISOFAR e ad esso partecipa Navdanya International, la cui Presidente Vandana Shiva era con noi a Milano in EXPO a dare l’annuncio dell’avvio del forum.
Il nostro auspicio è poter condividere con tutta la comunità del nostro settore ma anche con organizzazioni vicine, con le imprese e i cittadini, una visione del futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione di cui i valori e il modello rappresentati dal biologico siano finalmente protagoniste. Su questo percorso c’è anche l’impegno del Governo italiano per realizzare in EXPO un grande evento internazionale di conclusione dei lavori del forum assieme a tutte le organizzazioni che aderiranno.

Per scaricare il documento costitutivo del forum, clicca qui

 

Modalità di adesione al forum

Per aderire al forum è necessario compilare il form on line oppure inviare un’e-mail all’indirizzo:
organic.action.network@gmail.com
indicando i dati dell’organizzazione e i contatti della persona di riferimento.

Sarà cura della segreteria organizzativa provvedere all’invio di tutte le informazioni utili sulle modalità di partecipazione sulle iniziative del forum.