Suolo e Salute

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IL CHECK UP DELLA SALUTE DEL SUOLO EUROPEO

IL CHECK UP DELLA SALUTE DEL SUOLO EUROPEO

Il progetto di ricerca transnazionale interdisciplinare “Benchmarks” punta a monitorare in cinque anni lo stato di salute dei suoli europei. Un’iniziativa che si inserisce dentro al piano della Commissione Ue di migliorare la condizione del 75% dei suoli entro il 2030

A metà febbraio è stato lanciato presso l’Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, il progetto interdisciplinare “Benchmarks” (punti di riferimento). Questo progetto di ricerca quinquennale punta al monitoraggio dello stato di salute del suolo in tutta Europa. Ne dà notizia l’Istituto di ricerca svizzero FiBL che è una delle 29 organizzazioni europee partner del progetto. Sono coinvolti anche la Commissione europea, il Centro comune di ricerca e i rappresentanti dei settori delle imprese e della gestione del territorio.

Il degrado dei suoli

Il progetto si inserisce nell’obiettivo Ue di contrastare il degrado dei suoli Ue (non solo di quelli agricoli). Da una valutazione congiunta effettuata dal comitato di missione Soil Health and Food (SH&F) e dal Centro comune di ricerca (JRC) emerge infatti che il 60-70% dei suoli in Europa non è in salute a causa: dell’inquinamento, dell’eccesso di nutrienti, della compattazione e del degrado del suolo.

La politica Ue

La missione SH&F della Commissione europea ha fissato l’obiettivo del 75% dei suoli europei sani o significativamente migliorati entro il 2030, in linea con una nuova legge dell’Ue sulla protezione della salute del suolo. Anche il settore privato sta investendo sullo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili, come la piattaforma 100 milioni di agricoltori del World Economic Forum (World Economic Forum, 2022) e il Regen10 iniziativa del World Business Council on Sustainable Development (WBCSD, 2022).

Ventiquattro paesaggi diversi

Misurare il successo di queste iniziative pubbliche e private attraverso il monitoraggio armonizzato dei suoli europei è un compito essenziale, ma enormemente complesso. Richiede un’analisi su più scale, per molteplici tipi di uso del suolo e in tutti i paesi europei. Il progetto Benchmarks si concentrerà su 24 diversi paesaggi per definire come monitorare la salute del suolo in tutta Europa, considerando anche il contesto locale della gestione del territorio .

Gli obiettivi

  • Fornire uno strumento chiaro e facile da usare per valutare la salute del suolo,
  • Definire indicatori appropriati per una serie di usi del suolo e zone climatiche in tutta Europa.
  • Sviluppare un “cruscotto” sulla salute del per gli ambienti agricoli, forestali e urbani.
  • Contribuire a migliorare le politiche e le normative europee esistenti relative alla salute del suolo.
CRISTIANO FINI NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE DI CIA-AGRICOLTORI ITALIANI

CRISTIANO FINI NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE DI CIA-AGRICOLTORI ITALIANI

Votato a Roma dall’assemblea di 399 delegati. Succede a Dino Scanavino, al vertice della confederazione negli ultimi 8 anni. Imprenditore vitivinicolo biologico modenese, la sua nomina dovrebbe portare un po’ di serenità nei rapporti con la “costola”  biologica di Anabio

Cristiano Fini è il nuovo presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Imprenditore agricolo modenese, 50 anni, Fini è stato nominato dall’VIII assemblea elettiva, riunita a Roma al Teatro Eliseo e composta da 399 delegati in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti in tutt’Italia.

Il neo presidente guida un’azienda agricola e vitivinicola a Castelfranco Emilia (MO) con 13 ettari investiti a vigneto biologico. Fa parte del Consiglio di amministrazione di Cantine Riunite Civ ed è stato membro della giunta camerale di Modena. Guiderà la confederazione per i prossimi quattro anni, succedendo a Dino Scanavino, al vertice di Cia negli ultimi 8 anni.

Gli obiettivi del neopresidente

«Stiamo attraversando una fase davvero complicata – ha riconosciuto il neo-eletto -: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici». «Eppure il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell’economia nazionale. Il valore aggiunto dell’agricoltura italiana, pari a 33 miliardi circa, resta il più elevato dell’Ue. Il sistema agroalimentare nel suo insieme fa il 15% del Pil. Ecco perchè possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità».

Secondo il nuovo Presidente di Cia servono azioni precise e puntuali su larga scala, come una politica energetica nazionale ed europea che cerchi di calmierare i costi e le speculazioni, oltre a misure a sostegno delle filiere produttive, messe in ginocchio dagli incredibili rincari produttivi e dall’instabilità dei mercati. «ma soprattutto c’e’ bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. dobbiamo gridare la necessita’ di un reddito equo per gli agricoltori, facendo squadra su questo obiettivo comune, come su investimenti importanti nella ricerca per dotare il settore primario di strumenti innovativi contro il climate change».

Anabio pronta a collaborare al nuovo corso

Dopo l’elezione Fini ha ringraziato per il lavoro fatto il presidente uscente Dino Scanavino ed il suo antagonista in campagna elettorale Luca Brunelli. Tra i primi messaggi di solidarietà giunti al neo-presidente, quello di Anabio-Cia, “costola” biologica dell’organizzazione nazionale.  «I produttori biologici – affermano da Anabio-Cia- sono pronti a collaborare al nuovo corso». «Il green deal – interviene il presidente di Anabio, Federico Marchini – la strategia Farm to fork, il piano di azione Ue per l’agricoltura biologica e la nuova legge nazionale sul bio hanno rilanciato con vigore il tema della sostenibilità, anche in riferimento all’obiettivo del 25% delle superfici europee convertite al bio entro il 2030 (2027 in Italia)». «Lavoreremo per rafforzare il ruolo dell’associazione e diventare sempre più punto di riferimento sia per le 11.000 aziende agricole già associate, sia per quelle che lo diventeranno, confidando per questo sul supporto di Cia».

La nomina di un imprenditore bio come Fini dovrebbe portare più serenità nei rapporti tra Anabio e Cia, caratterizzati negli ultimi mesi da alcune tensioni.

Pac 2017: dal 15 gennaio attivo il sistema per le domande in modalità grafica

Pac 2017: dal 15 gennaio attivo il sistema per le domande in modalità grafica

Sarà attivo a partire dal 15 gennaio prossimo il sistema per la presentazione delle domande Pac 2017 in modalità grafica. A darne notizia il Mipaaf, in occasione della presentazione del rendiconto delle attività 2016 di Agea.

Gli obiettivi da raggiungere – Pac 2017

Il 22 dicembre scorso, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si è tenuta la presentazione del rendiconto delle attività 2016 di Agea e delle nuove azioni messe in campo per migliorare l’efficienza e la trasparenza. Nel corso della conferenza, il Mipaaf ha presentato la nuova App Agea e annunciato l’anticipazione dell’apertura del sistema per le domande in modalità grafica.

Il sistema sarà attivo a partire dal 15 gennaio 2017. L’anticipazione, afferma il Ministero, è stata voluta per favorire il raggiungimento dell’obiettivo richiesto dal Regolamento comunitario: il 75% della superficie richiesta deve essere compilata in modalità grafica.

Nel 2016, l’obiettivo fissato al 25% è stato raggiunto.

Pac: erogato oltre 1 miliardo di euro

Durante la conferenza, sono stati snocciolati anche i dati relativi ai finanziamenti e alle attività condotte da Agea nel corso del 2016. Il valore degli anticipi 2016 della domanda unica Pac si attesta a oltre 1 miliardo di euro per circa 500 mila aziende agricole.

L’erogazione ha superato il valore raggiunto per il 2014, ultimo anno della vecchia programmazione (813 milioni di euro) ed il 2015, primo anno della nuova programmazione 2014-2020 (731 milioni di euro).

Tra gli anticipi erogati, anche 69 milioni di euro stanziati a favore di 33mila aziende agricole presenti nel Centro Italia e colpite dal terremoto ad agosto e ad ottobre 2016.

Un sostegno concreto, per rispondere alle esigenze delle imprese

Quelli raggiunti da Agea sono risultati importanti, utili a incontrare le esigenze delle aziende e a sostenerne lo sviluppo.

«I risultati di Agea danno il segno di un cambio di passo nella gestione degli aiuti alle aziende. Un sostegno concreto, con risorse importanti, soprattutto per chi è stato colpito dagli eventi sismici dei mesi scorsi. Con il lancio dell’App Agea prosegue il lavoro del piano agricoltura 2.0 e costruiamo un nuovo rapporto tra agricoltori e pubblica amministrazione. Efficienza, trasparenza ed efficacia degli interventi sono elementi fondamentali del nostro impegno a servizio dell’agricoltura per rispondere sempre meglio alle esigenze delle imprese». Queste le parole del Ministro Maurizio Martina, a margine dell’incontro.

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3132

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10747