Europarlamento dice stop agli OGM: “No al Mais geneticamente modificato”
L’Europarlamento si è espresso sulla possibilità di importare sul territorio dell’Unione cibo e sementi che contengono o derivano da mai geneticamente modificato: 426 voti a favore, 230 contrari e 38 astensioni.
La risoluzione approvata dai deputati era di netta contrarietà a tale possibilità.
Malgrado il parere Efsa, che esprimeva invece favore verso l’importazione, i deputati europei hanno bloccato 5 varietà di mais OGM. La parola definitiva spetta in ogni caso alla Commissione guidata da Jean-Claude Juncker, dal momento che il provvedimento votato non ha valore vincolante.
La decisione dell’Europarlamento: le motivazioni
Sono 5 le varietà di mais OGM su cui l’Europarlamento ha dichiarato la propria contrarietà all’importazione: Bt11, 59122, MIR604, 1507 e GA21. Si tratta di varietà resistenti agli erbicidi a base di glufosinato ammonio, allo glifosato, nonché ad alcune specie di parassiti, come lepidotteri e coleotteri potenzialmente nocivi.
La motivazione principale allo stop, è da individuare nella presunta mancanza di sufficienti informazioni e dati sulle varietà considerate.
«Durante il periodo di consultazione di tre mesi», si legge nella risoluzione approvata, «gli Stati membri hanno presentato centinaia di osservazioni»: si tratta perlopiù di segnalazioni riferite «alla mancanza d’informazioni e di dati, studi mal eseguiti o mancanti». Si sottolinea inoltre come siano carenti alcuni dati riguardo «la digeribilità, alla mancata considerazione degli effetti combinati delle diverse proteine della tossina Bt nel valutare il potenziale di allergenicità e tossicità».
E ancora: la richiesta di autorizzazione da parte di Syngenta non prevedrebbe relazioni sulle attività di monitoraggio, sugli effetti negativi sull’ambiente, sulla valutazione «delle differenze statisticamente significative, ad esempio nella composizione nutrizionale». Mancherebbero infine «prove immunologiche in riferimento a un potenziale allergenico potenzialmente più elevato».
In definitiva, l’Europarlamento ritiene che l’approvazione di «varietà per le quali non siano stati forniti dati sulla sicurezza, che non siano neppure state sottoposte a test, o non siano ancora state create, contravvenga ai principi generali della legislazione alimentare».
Per queste ragioni, come già accaduto in passato, i parlamentari europei richiedono una riforma della procedura di autorizzazione per gli OGM. Come abbiamo accennato, infatti, la risoluzione approvata non è in alcun modo vincolante per la Commissione. Qualora quest’ultima approvi l’autorizzazione al mais OGM, malgrado il parere contrario dei deputati, gli Stati membri potranno però a loro volta vietarne la coltivazione sul proprio territorio.
Il parere EFSA e la “relazione di minoranza”
Il parere contrario dell’Europarlamento è arrivato malgrado l’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, abbia espresso nell’agosto 2016 una valutazione favorevole sulle domande di autorizzazione.
Come sottolineano gli eurodeputati, infatti, è lo stesso provvedimento dell’Efsa a riconoscere la carenza di informazioni, quando «riconosce che non sono stati presentati dati specifici sulle 20 sottocombinazioni(del granturco OGM, ndr), molte di queste non sono state ancora create e l’esame della letteratura specialistica non ha permesso di recuperare informazioni scientifiche su tali combinazioni».
Esiste inoltre un parere di minoranza, contrario a quello favorevole dell’Efsa, a firma di Jean-Michael Wal, membro del gruppo di esperti OGM della stessa Agenzia europea. Wal sottolinea che Syngenta «non ha addotto giustificazioni soddisfacenti per spiegare» la mancanza delle informazioni, né ha indicato per quale ragione ritenga che tali dati «non siano necessari ai fini della valutazione del rischio».
Nella risoluzione, gli europarlamentari concludono dunque che tale carenza possa «generare un rischio incontrollato per la salute di alcuni segmenti di popolazione».
La posizione dell’Italia
Sul mais OGM, negli ultimi mesi l’Italia ha avuto una posizione ondivaga. Il 27 gennaio, infatti, quando gli Stati membri dell’UE si sono riuniti per approvare l’ingresso nel continente di 3 tipologie di mais geneticamente modificato resistente ai parassiti, il nostro Paese ha votato per la prima volta a favore dell’autorizzazione. Poche settimane dopo, però, il governo italiano – rappresentato dai ministri della Salute, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente –recuperava la sua posizione originaria, di netto rifiuto agli organismi geneticamente modificati.
FONTI:
http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3282
http://www.ilfattoalimentare.it/ogm-parlamento-ue-autorizzazioni-mais.html
http://www.suoloesalute.it/mais-ogm-italia-vota-favore-le-reazioni-carnemolla-greenpeace/
http://www.suoloesalute.it/mais-ogm-nuova-impasse-sulle-concessioni-litalia-vota/