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BRANDEBURGO, ISOLA FELICE PER IL BIO

BRANDEBURGO, ISOLA FELICE PER IL BIO

Il primo rapporto sul mercato biologico della regione che ingloba la capitale tedesca indica il forte squilibrio tra produzione bio, comunque in crescita, e domanda. Con ampie possibilità per il nostro export in particolare ortofrutticolo

La domanda di prodotti biologici a Berlino e nel Brandeburgo è molto più alta di quanto i produttori agricoli della regione possano coprire. Il dato emerge dal primo rapporto sul mercato biologico pubblicato in febbraio dal ministero dell’Agricoltura di questo land tedesco.

Sei milioni di abitanti motivati

Il Brandeburgo (in tedesco Brandenburg) è uno dei sedici Stati federati della Germania. La capitale e città maggiore è Potsdam. Questa regione ingloba interamente la città-stato di Berlino e insieme ad essa forma la regione metropolitana di Berlino/Brandeburgo, in cui vivono più di sei milioni di persone. Più di un terzo della superficie del Brandeburgo è occupata da parchi naturali, foreste e laghi.

Riguardo alla superficie agricola, la quota di bio, secondo i dati federali, ha raggiunto il 15,5% della superficie agricola (nel 2019 era 12,3%) una frazione che colloca il Brandeburgo al quarto posto in Germania dopo Saarland, Assia e Baden-Württemberg. Il totale della superficie bio tedesca è arrivata nel 2022 a 1,9 milioni di ettari (10,9 %).

Avena e ortofrutta

La forte domanda di bio degli abitanti di Berlino, che da sola assorbe circa tre quarti della spesa questa regione, crea un forte squilibrio aprendo ampie prospettive anche per l’export italiano. . Secondo il ministro dell’Agricoltura Axel Vogel (Verdi) la produzione locale deve crescere soprattutto per quanto riguarda l’ortofrutta e l’avena (a causa della crescente domanda di latte d’avena biologico), referenze di cui c’è una forte carenza. L’eccezione è rappresentata dalla patata biologica, per la quale il rapporto indica una forte  produzione locale.

ORTOFRUTTA BIO, CONSUMI IN FORTE CRESCITA NEL CENTRO E NORD EUROPA

ORTOFRUTTA BIO, CONSUMI IN FORTE CRESCITA NEL CENTRO E NORD EUROPA

Danimarca, Germania e Francia sul podio. In Italia sono state consumate 339 mila tonnellate nel 2021 soprattutto di carote e patate con crescita top per le zucchine (+70%)

Sono 339 mila le tonnellate di frutta e verdura biologica consumate in Italia nel 2021. È quanto emerge dall’ incontro “Opportunità e criticità sul mercato del biologico: i punti di vista dei principali attori” promosso da Cso Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli) e Made in Nature, progetto sul biologico europeo finanziato dall’Unione europea.

Le referenze più gettonate

«Sul podio italiano dell’ortofrutta bio – si legge nel rapporto – svettano carote e patate ma si registra anche una crescita esponenziale delle zucchine con un +70% e delle fragole con un +34% nel mercato bio». Nel 2021 – secondo CSO- rimane stabile al primo posto dei consumi di frutta e verdura biologica la Danimarca, dove la quota di ortofrutta bio è pari al 13% (e rappresenta circa il 37% del mercato biologico danese totale secondo Statistics Demark, i tedeschi hanno consumato circa 811mila tonnellate, il mercato francese cresce come quello convenzionale registrando un +4,9%  rispetto al 2019 in volume (France Agrimer).

Il consumo tiene

Ottimo il risultato anche in Germania dove i consumi di ortofrutta biologica sono saliti del 46% dal 2017 al 2021 (Cso Italy). «Nonostante –  dichiara Paolo Bruni, presidente Cso Italy – una leggera flessione rispetto al convenzionale, il comparto bio in Italia e nel resto d’Europa tiene bene e il progetto Made in Nature intende promuovere i valori del biologico nel Vecchio Continente».

«Queste tendenze- afferma Paolo De Castro, membro della Commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale presso il Parlamento europeo- ricalcano il consumo e mostrano un Nord Europa più solido e strutturato rispetto all’Europa orientale e meridionale. Uno scostamento che trova ragione nelle differenze retributive delle diverse nazioni».

Ortofrutta, ritiri di mercato per surplus produttivi: il Mipaaf diffonde i nuovi massimali

Il Ministero delle Politiche agricole ha emanato la circolare numero 3.800 relativa ai ritiri di prodotti ortofrutticoli dal mercato.

Nella comunicazione, sono stati elencati i nuovi importi dei massimali per i prodotti ortofrutticoli ritirati dal mercato, non raccolti o raccolti anticipatamente. La circolare è stata emessa in seguito all’approvazionedel regolamento delegato 2017/891, che ha aggiornato gli importi di tali massimali.

Per ritiri dal mercato, mancata raccolta e raccolta in verde, leggiamo nella comunicazione, sono state stilate due tabelle distinte:

  1. Tabella a) con i “Prodotti elencati nell’allegato IV del regolamento” delegato citato
  2. Tabella b) per i “Prodotti non elencati nell’allegato IV del regolamento”

Ritiri di prodotti ortofrutticoli: 22 tipologie

Complessivamente, le due tabelle elencano 22 tipologie di prodotti ortofrutticoli che possono essere ritirati dal mercato, non raccolti o raccolti anticipatamente, in seguito a crisi di mercato conclamate. Crisi provocate da surplus produttivi.

Sono due i criteri, definiti dall’articolo 45 del regolamento delegato, secondo cui sono stati stabiliti i massimali per i ritiri:

  • Per i prodotti per cui sono disponibili gli storici dei prezzi secondo quanto rilevato giornalmente da ISMEA, sono state adottate le percentuali del 40 e del 30% della media nazionale dei prezzi per gli anni dal 2012 al 2016;
  • Per i prodotti per cui non sono disponibili le rilevazioni quotidiane ISMEA sono state invece adottate le percentuali di 40 e 30%, secondo le analisi settimanali dell’Istituto per gli anni dal 2012 al 2016, “aumentate del 35% (del 25% per il solo Kaki), al fine di compensare parzialmente il divario dei valori dovuti al diverso stadio di rilevazione”. Rientrano in questa seconda categoria i ritiri di broccoli, carciofi, fagiolini, finocchi, indivie ricce e scarole, spinaci e kaki.

Nel caso di prodotti ortofrutticoli non riportati nella tabella b) della circolare, l’importo dei massimali potrà essere stabilito dalle Regioni, seguendo gli stessi criteri adottati dalla circolare Mipaaf.

Tabella a) – Prodotti elencati nell’allegato IV del regolamento sui massimali per i ritiri di prodotti ortofrutticoli

PRODOTTO A

Massimale di sostegno per i ritiri dal mercato (€/100 Kg)

B

Sostegno per la mancata raccolta e la raccolta verde (€/ha)

Distribuzione gratuita Altre destinazioni Rese qli/ha

(media 2012/16)

Importo/ha (resa media per sostegno “altre destinazioni”) Massimale dell’aiuto (90% – art. 48 par. 4)
Cavolfiori 21,05 15,79 253,16 3.997,33 3.597,60
Pomodori in pieno campo

01/06 – 31/10

7,25 7,25 305,50 2.214,88 1.993,39
Pomodori in serra

01/06 – 31/10

7,25 7,25 725,31 5.258,52 4.732,66
Pomodori in serra

01/11 – 31/06

33,96 25,48 725,31 18.480,96 16.632,87
Mele 24,16 18,11
Uva da Tavola 53,52 40,14
Albicocche 64,18 48,14
Nettarine 37,82 28,37
Pesche 37,32 27,99
Pere 33,96 25,47
Melanzane in pieno campo 31,20 23,41 275,80 6.456,42 5.810,78
Melanzane in serra 31,20 23,41 521,21 12.201,53 10.981,38
Meloni in pieno campo 48,10 36,07 237,57 8.569,11 7.712,20
Meloni in serra 48,10 36,07 335,18 12.089,81 10.880,83
Angurie 9,76 7,31 434,69 3.177,61 2.859,85
Arance 21,00 21,00
Mandarini 25,82 19,50
Clementine 32,38 24,28
Mandarini Satsuma 25,56 19,50
Limoni 29,98 22,48

 

Tabella b) – Prodotti non elencati nell’allegato IV del regolamento sui massimali per i ritiri di prodotti ortofrutticoli

PRODOTTO A

Massimale di sostegno per i ritiri dal mercato (€/100 Kg)

B

Sostegno per la mancata raccolta e la raccolta verde (€/ha)

Distribuzione gratuita Altre destinazioni Rese qli/ha

(media 2012/16)

Importo/ha (resa media per sostegno “altre destinazioni”) Massimale dell’aiuto (90% – art. 48 par. 4)
Broccoli 11,64 8,73 253,16 2.210,05 1.989,05
Carciofi 56,60 42,45
Carote 23,16 17,37 466,64 8.105,50 7.294,95
Cetrioli in pieno campo 21,28 15,96 172,57 2.754,24 2.478,82
Cetrioli in serra 21,28 15,96 619,42 9.885,89 8.897,30
Cipolla 15,20 11,40 333,39 3.800,63 3.420,56
Ciliegie 168,57 126,43
Fagiolini 65,17 48,87
Finocchi 17,29 12,97 268,21 3.478,74 3.130,87
Fragole in pieno campo 99,14 74,36 179,12 13.319,09 11.987,18
Fragole in serra 99,14 74,36 338,76 25.190,04 22.671,04
Indivie ricce e scarole in pieno campo 15,63 11,72 233,33 2.734,67 2.461,21
Lattuga in pieno campo 26,17 19,63 222,32 4.364,16 3.927,74
Lattuga in serra 26,17 19,63 349,93 6.869,03 6.182,13
Kaki 24,92 18,69
Kiwi 42,34 31,76
Peperoni in pieno campo 31,63 23,72 218,52 5.188,31 4.664,98
Peperoni in serra 31,63 23,72 417,71 9.908,20 8.917,38
Spinaci 35,93 26,95 140,08 3.775,05 3.397,54
Susine 36,24 27,18
Zucchine in pieno campo 35,62 26,71 247,47 6.610,04 5.949,03
Zucchine in serra 35,62 26,71 470,16 12.558,07 11.302,26

 

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11473

http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/40302/in-primo-piano/ecco-i-nuovi-sostegni-per-i-ritiri-di-mercato

Ortofrutta: prorogato il termine per i programmi operativi poliennali delle Op

La presentazione dei programmi operativi delle Organizzazioni di produttori (Op) nell’ambito dell’ortofrutta sarà prorogata dal 31 dicembre 2016 al gennaio 2017. Lo ha stabilito il Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale con un decreto.

I programmi operativi per l’ortofrutta

Un decreto a firma di Giuseppe Blasi, capo del dipartimento per le politiche europee presso il Ministero delle Politiche Agricole, rinvia la scadenza per la consegna dei nuovi programmi operativi poliennali nel settore dell’ortofrutta.

Nel decreto viene stabilito che le Organizzazioni di produttori (Op) coinvolte nella filiera possano consegnare i piani entro il 20 gennaio 2017 e non più entro la conclusione dell’anno in corso. I piani sono previsti nell’attuale programmazione della Pac, la Politica agricola comune.

La proroga è coerente con il regolamento di esecuzione della Commissione Ue n. 543/2011. Quest’ultimo prevede infatti che le modifiche ai piani pluriennali per gli anni successivi al primo siano presentate entro il 15 settembre e approvate entro il 15 dicembre. Per giustificati motivi, però, è prevista una dilazione della scadenza al 20 gennaio dell’anno successivo.

Il Mipaaf ha concesso la deroga soprattutto a causa dell’elevato numero di istanze da istruire. Una richiesta avanzata in primis dagli enti di Campania e Lazio, ma poi sostenuta anche da altre Regioni.

La proroga non è concessa nel caso in cui alla richiesta di approvazione del programma poliennale sia associata una richiesta di riconoscimento dell’Op ortofrutticola. In questo caso, il provvedimento di concessione deve essere comunque adottato entro il 31 dicembre 2016.

Disposizioni per le province autonome

Il decreto firmato da Blasi stabilisce inoltre delle misure specifiche per le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Gli enti in questione dovranno, entro il 25 gennaio prossimo, trasmettere al ministero delle politiche agricole e ad Agea (agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) le relazioni sulle determinazioni assunte riguardo i nuovi programmi pluriennali. Dovranno inoltre fornire i dati necessari per i programmi operativi 2016, e quindi già in corso, riguardo le modifiche per l’anno successivo.

FONTI:

http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/37519/in-evidenza/programmi-operativi-proroga-al-20-gennaio-2017″http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/37519/in-evidenza/programmi-operativi-proroga-al-20-gennaio-2017

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3969