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LA NUOVA PAC NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI

LA NUOVA PAC NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI

Vi invitiamo a leggere questo editoriale di Damiano Di Simine scritto per l’Espresso in cui troverete una lettura delle possibile conseguenze ambientali sulla Pianura Padana, già messa a dura prova da decenni di allevamenti intensivi. Secondo il giornalista, la nuova PAC affonderà ancora di più questo territorio.

QUI L’ARTICOLO INTEGRALE: https://espresso.repubblica.it/attualita/2020/10/28/news/il-green-deal-fa-flop-sfuma-la-riforma-dell-agricoltura-sostenibile-1.355008

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA NUOVA PAC

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA NUOVA PAC

Approvata la nuova riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che sarà in vigore dal 2023

390 miliardi di euro di fondi che copriranno i prossimi 7 anni (2021-2027), saranno messi a disposizione del settore primario per l’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, struttura di governance e finanziamento della spesa agricola.

L’Eurocamera risulta molto frammentata sull’allineamento del Green Deal, i 3 emendamenti passano nonostante 1350 emendamenti. Secondo i 3 partiti favorevoli la nuova PAC è pensata per essere allineata al Green Deal e all’accordo di Parigi sul clima, estremante contrari invece i Verdi che avrebbero voluto l’inclusione dei pacchetti Biodiversità e Farm to Fork per preservare l’ambiente.

La nuova PAC, dopo una discussione partita nel 2018, avrà due anni transizione che porterà la sua entrata in vigore definitiva nel 2023.

 

Gli aiuti

Il parlamento vuole vincolare i vari step di aiuti a pratiche più rispettose per il clima e l’ambiente come:

  • Agricoltura di precisione
  • Agroforestale
  • Agricoltura biologica
  • Lotta al cambiamento climatico
  • Gestione sostenibile delle risorse naturali
  • Tutela della biodiversità

Ogni Stato Membro dovrà sottoporre periodicamente dei piani strategici in cui definiranno come incontrare le linee guida della PAC alla Comunità Europea, che ne valuterà i risultati.
Il parlamento ridurrà i pagamenti annuali agli agricoltori fissando un massimale a 100mila euro, cercando così di preservare le piccole e medie aziende agricole e gli stati avranno parte dei fondi per promuovere i giovani agricoltori.
Il parlamento ha chiesto anche un fondo ad hoc che tuteli gli agricoltori in difficoltà in caso di instabilità dei prezzi o dei mercati e di aumentare le sanzioni dal 5 al 10% per chi non rispetta i requisiti UE.

“Con il voto di oggi, l’Europarlamento lancia un segnale ai nostri agricoltori: l’Europa è al vostro fianco nella transizione verso sistemi produttivi sempre più sostenibili e redditizi”, commentano in una nota Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori S&D e PPE alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo. “L’equilibrio trovato nel compromesso raggiunto dopo mesi di negoziazioni garantirà sostegno e sicurezza ai nostri agricoltori per il prossimo decennio, con una nuova Pac più sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto economico e sociale”.

Fonte: https://www.eunews.it/2020/10/23/nuova-pac-via-libera-del-parlamento-europeo-alla-riforma-della-politica-agricola-comune/136599

L’UE METTE LE BASI PER UNA NUOVA STRATEGIA BIO

L’UE METTE LE BASI PER UNA NUOVA STRATEGIA BIO

Durante il lancio degli appuntamenti di B/Open (in programma a Verona il 23 e il 24 novembre), il commissario della Comunità Europea Wojciechowsky ha annunciato le prossime novità nelle linee guida per il biologico e più fondi per la Politica Agricola Comune.

B/Open, che si propone come uno degli eventi più importanti nel mondo del bio, si terrà a Verona Fiere. L’evento è rivolto agli operatori economici del food certificato biologico e del natural self-care.

Il direttore di B/Open Flavio Innocenzi descrive così l’evento del prossimo novembreguarda dal lato espositivo a tutta l’area produttrice del Mediterraneo e a quella del Nord Europa per il segmento vendita e consumo. E punta, attraverso i contenuti, ad offrire opportunità di business agli operatori professionali in un settore in continua crescita e costante evoluzione, che nel mondo genera un fatturato di 92 miliardi di euro e che vede l’Italia tra i principali produttori, con circa 2 milioni di ettari coltivati a biologico, cresciuti fra il 2017 e il 2018 del 6,5%.

Nel corso del webinar organizzato da B/Open è stata sottolineata la centralità del bio da Giorgio Venceslai di Ismea: “Il comparto agricolo biologico è dinamico, proiettato agli investimenti e al mercato, tanto che, pur essendo le aziende bio solo il 3% delle imprese agricole italiane, rappresentano il 18,3% delle richieste di finanziamento attraverso i canali di Ismea negli ultimi 12 anni”.

Inoltre, la crescente importanza del biolgico nel mondo agricolo, è stata sottolineata dal commissario Wojciechowsky che con un video messaggio ha affermato: “Il biologico è simbolo della strategia Farm2Fork, è ecosostenibile, offre opportunità economiche ad agricoltori e risponde a una crescente domanda dei consumatori – così riporta B/Open le parole del commissario -. Abbiamo fissato l’ambizioso obiettivo di aumentare ad almeno il 25% entro il 2030 le superfici a biologico dei terreni agricoli dell’Ue e dobbiamo per questo mettere in atto misure che garantiscano che l’offerta di prodotti biologici soddisfi la domanda dei consumatori, e che mantengano il settore in equilibrio, assicurando allo stesso tempo una transizione equa per gli agricoltori e trasformando le sfide in opportunità commerciali”. Ha anche affrontato l’importanza della nuova PAC (attualmente in discussione): “Dobbiamo continuare a sostenere finanziariamente l’agricoltura biologica e la Politica agricola comune sarà uno degli strumenti chiave. La Commissione ha proposto di rafforzare la dote della Politica agricola comune: in totale sono stati proposti 391 miliardi di euro per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, che sono 26 miliardi e mezzo in più rispetto a quanto inizialmente proposto nel 2018. Accanto alla Pacconclude il commissario serviranno misure aggiuntive, come la promozione di alimenti biologici, appalti pubblici che aumentano la quota di prodotti bio nella ristorazione, nelle mense e in altri segmenti. Nei prossimi mesi l’Ue proporrà un nuovo piano d’azione per l’agricoltura biologica, che per i prossimi cinque anni sarà uno strumento importante per accompagnare la crescita futura del settore”.

Fonte: vino news 24

Certificazione antimafia obbligatoria per accedere ai fondi PAC: rischio paralisi

Certificazione antimafia obbligatoria per accedere ai fondi PAC: rischio paralisi

Novità in tema di certificazione antimafia. Dal 19 novembre 2017, infatti, entra in vigore la legge 17 ottobre 2017, n. 161 recante‘Modifiche al codice delle leggi antimafia (dlgs 159/2011)’.

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre, la normativa contiene all’art. 28, un comma che rischia di bloccare le concessioni dei Fondi Pac elargiti da Agea. Con effetti pesanti per l’agricoltura italiana.

Certificazione antimafia per accedere ai fondi PAC: la novità

Nello specifico, il comma all’art 28 descrive alcune disposizioni in merito all’acquisizione delle informazioni antimafia per i terreni agricoli che usufruiscono di fondi europei. Si legge:

«L’informazione antimafia è sempre richiesta nelle ipotesi di concessione di terreni agricoli demaniali che ricadono nell’ambito di regimi di sostegno previsti dalla Politica agricola comune, a prescindere dal loro valore complessivo, nonché su tutti i terreni agricoli, a qualunque titolo acquisiti, che usufruiscono di fondi europei».

La novità introdotta, dunque, è che la certificazione antimafia deve essere presentata per tutte le pratiche che richiedono la concessione di fondi europei. Per qualsiasi tipologia di terreno, acquisita a qualunque titolo.

Una disposizione che potrebbe creare non pochi problemi nella concessione dei fondi PAC. Il piano PAC 2014-2020 ha stanziato per l’Italia 52 miliardi di euro. Di questi, 41,5 vengono dall’Unione Europea e 10,5 dallo Stato.

L’Informatore Agrario: rischio blackout

Il problema è stato sollevato per primo da L’Informatore Agrarioche lancia l’allarme: “Niente certificazione, niente soldi della Pac”.

Secondo la rivista specializzata, la normativa potrebbe infatti portare allo stop di tutto il meccanismo di finanziamento di Agea, creando confusione e stalli burocratici.

Il comma, infatti, potrebbe mettere le Prefetture di fronte all’onere di dover vagliare circa 3 milioni di domande. Una mole di lavoro esagerata per una macchina burocratica di per sé già molto lenta. I pagamenti da parte di Agea e degli altri organismi pagatori, infatti, sono già in cronico ritardo.

L’unica speranza, dichiara la rivista, è l’approvazione di un emendamento al decreto fiscale, che elimini le ultime righe del comma incriminato.

D’altra parte, l’Italia si trova di fronte a una situazione paradossale. Il mancato automatismo tra confisca di suoli e sblocco dei fondi in alcuni casi consente alla malavita di continuare a percepire soldi anche dopo la perdita del terreno.

Le cooperative o le imprese sociali che, invece, ricevono in affido terreni confiscati incontrano difficoltà sempre più importanti nel ricevere aiuti comunitari.

Difficoltà che arrivano anche nell’ambito del PSR, il programma di sviluppo rurale, a sostegno della PAC. In particolare, in questo caso, il problema maggiore è non poter dare a garanzia suolo pubblico per ottenere finanziamenti. Un ostacolo significativo, perché i terreni confiscati alla mafia appartengono al demanio che, non potendo venderli, li può dare al massimo in comodato d’uso alle cooperative.

FONTI:

http://www.ow7.rassegnestampa.it/RassegnStampaCia/PDF/2017/2017-11-16/2017111637555341.pdf

http://www.ow7.rassegnestampa.it/RassegnStampaCia/PDF/2017/2017-11-15/2017111537537528.pdf

http://www.repubblica.it/economia/2017/10/01/news/il_paradosso_dei_fondi_per_l_agricoltura_che_rischiano_di_andare_alla_mafia_e_non_agli_agricoltori-176658036/

 

Regolamento “Omnibus”, importanti novità dall’Ue sulla PAC

Il Consiglio Agricoltura convocato a Lussemburgo ha annunciato lo sblocco dell’iter della parte agricola del cosiddetto regolamento “Omnibus”. Il provvedimento è in discussione per introdurre l’applicazione di una serie di riforme nella PAC del 2013.

Ad annunciarlo è il ministro delle Politiche Agricole italiano, Maurizio Martina, a margine dell’appuntamento. La Commissione europea aveva presentato il regolamento a fine 2016. Le modifiche erano state invece proposte attraverso un rapporto firmato dagli europarlamentari Paolo De Castro e da Albert Dess (Germania), con il contributo di Michel Dantin (Francia).

Superate le divergenze iniziali, i Paesi Membri hanno trovato un accordo sugli emendamenti suggeriti dall’Europarlamento. Vediamo tutte le novità.

Regolamento “Omnibus”: tutte le principali novità

Il Mipaaf elenca le principali novità introdotte nel pacchetto Omnibus. Vediamole insieme:

  • Maggiore flessibilità nell’identificazione dell’agricoltore attivo, nell’applicazione degli aiuti accoppiati e per i piccoli agricoltori;
  • Semplificazione nelle regole del greening, con la possibilità di aumentare il pagamento di base in favore degli agricoltori più giovani;
  • Gestione del rischio: la soglia minima per consentire l’erogazione di risarcimento in caso di danno dovrebbe passare dal 30 al 20%;
  • Stabilizzazione del reddito attraverso i fondi di mutualizzazione;
  • Novità sulla misura consulenza aziendale che fino a oggi risultava largamente inapplicata;
  • OCM: rafforzato il ruolo delle organizzazioni dei produttori in tutti i settori.

Pacchetto Omnibus, la soddisfazione del Ministro Martina

Sulle novità si attende ora l’accordo definitivo in CSA, che dovrebbe arrivare lunedì prossimo, 16 ottobre. Intanto, il Ministro Martina esprime soddisfazione per i passi avanti registrati:

«Sono molto soddisfatto dei miglioramenti apportati al pacchetto Omnibus. In questi mesi abbiamo lavorato molto intensamente, anche con incontri bilaterali con la Commissione, a livello tecnico e politico, per misure concrete di semplificazione e tutela dei nostri agricoltori, per una politica agricola davvero più vicina alle esigenze delle imprese».

In particolare, Martina ringrazia Paolo De Castro, “che ha dato un contributo decisivo per migliorare i testi”. Il titolare del dicastero dell’agricoltura si sofferma inoltre sul lavoro svolto dal Commissario Phil Hogan e sulla Presidenza di turno dell’Estonia, ringraziando “in particolare il Ministro Tarmo, al quale avevo rappresentato ai primi di settembre l’importanza di un accordo ambizioso nel contesto del negoziato su Omnibus. Mi auguro si chiuda presto”.

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11738

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/10/09/agricoltura-martina-da-paesi-ue-ok-a-semplificazione-pac_8b16d6cb-32f2-4dcc-a624-def4689f54c3.html

Domande Pac: scadenza prorogata fino al 15 giugno

La Commissione europea autorizza la proroga per le domande Pac fino al 15 giugno 2017.

A renderlo noto, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nello specifico, slitta il termine ultimo della domanda unica e di alcune misure dello Sviluppo rurale.

La modifica è stata formalizzata nei giorni scorsi dal Sottosegretario Giuseppe Castiglione nel corso della Conferenza Stato-Regioni.

La Commissione ha tenuto conto, per il terzo anno consecutivo, delle richieste di alcuni Stati Membri, tra cui l’Italia, di allungare i termini di presentazione delle domande. «Va da sé che gli Stati membri che decidono di utilizzare questa opzione devono assicurare che tutte le regole di controllo del bilancio siano rispettate», ha precisato il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan.

Domande Pac: ancora poche le domande presentate

La scadenza era stata fissata da Bruxelles al 15 maggio. L’esigenza di concedere una proroga nasce in parte dall’esiguo numero di domande presentate.

Fino a oggi, infatti, è stato lavorato solo il 40% dei fascicoli. Il dato è ancora più basso, fino a raggiungere il 20%, in alcune regioni, tra cui l’Emilia Romagna.Qui, Agrinsieme (il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle coop agroalimentari) ha denunciato i rischi non solo di ritardi, ma anche di errori che possono pregiudicare l’accesso ai contributi.

Secondo gli addetti ai lavori, i ritardi sarebbero dovuti soprattutto alla complessità della normativa Comunitaria e al mancato adeguamento delle strutture Agea. La necessità di una semplificazione dell’iter è stata indicata come priorità sia nel decreto Omnibus di revisione per la riforma post 2020.

Questo il commento del Ministro per l’Agricoltura italiano, Maurizio Martina:

«La proroga che abbiamo ottenuto è un segnale positivo verso migliaia di aziende agricole che potranno così beneficiare degli strumenti della Pac, senza rischiare di perdere risorse. Abbiamo lavorato molto in questi mesi e ringrazio il Commissario Phil Hogan di aver dato seguito concretamente agli impegni presi a Verona ad aprile».

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11267

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-04-28/la-domanda-pac-slitta-giugno-173314.shtml?uuid=AEYxSRDB&refresh_ce=1

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2017/05/04/da-commissione-agricoltura-ue-ok-a-proroga-domande-pac_d67a6f60-402d-4229-bd3a-818f8d3be917.html