IL MINISTRO PATUANELLI: «L’OMOLOGAZIONE DELL’AGRICOLTURA DISTRUGGE LA BIODIVERSITÀ»
Forte intervento del Ministro nel corso della Giornata mondiale della Biodiversità. «Sono produzioni di eccellenza come il biologico e le Dop a costituire un forte antidoto per lo sviluppo armonico dei territori»
La prima biodiversità da tutelare è quella dell’agricoltura. Ne è convinto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e lo ha ribadito proprio lo scorso 22 maggio, data proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite “Giornata della Biodiversità”.
Contro una visione produttivistica e semplicistica
«Il primo rischio per l’agricoltura – ha detto – è l’omologazione, che porta alla distruzione della biodiversità». Una minaccia che secondo il Ministro deriverebbe da una visione semplicistica che vede la produzione alimentare solo in termini di massimizzazione delle rese e l’alimentazione solo in termini salutistici che indirizzano verso una dieta universale tutelata da controversi sistemi di etichettatura.
«Il grande rischio, non complottistico ma reale, è che il cibo sia sostituito da una pillola e da un prodotto di laboratorio». «Dobbiamo scongiurarlo facendo sistema, facendo formazione e informazione e soprattutto facendo capire che si può produrre cibo di qualità tutelando contemporaneamente l’ambiente, la biodiversità, la natura e il mondo in cui viviamo».
Una forte presa di produzione rilasciata dal ministro nel corso del Convegno Internazionale “Nature in Mind” organizzato a Roma dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri in collaborazione con Coldiretti.
Il cibo è democrazia
«Il cibo ha un legame strettissimo con la democrazia», ha aggiunto il Ministro, che ha sottolineato: «La difesa del patrimonio di biodiversità attraverso produzioni di eccellenza come il biologico e le Dop – comparti dove il nostro Paese eccelle – costituisce un forte antidoto per lo sviluppo armonico dei territori, la fertilità dei suoli, la salubrità dell’aria, l’uso razionale dell’acqua e, più in generale, per lo sviluppo della produttività del sistema agricolo nazionale e della sicurezza del comparto alimentare italiano sotto il profilo qualitativo e salutistico».
L’impegno degli agricoltori italiani
In un comunicato stampa Confagricoltura ha messo in evidenza il forte impegno degli agricoltori nella tutela della biodiversità nazionale.
In Italia oggi sono infatti protetti oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie nazionale e tale sistema si integra alla rete Natura 2000, istituita ai sensi delle direttive Uccelli 2009/147/ce e Habitat 92/43/cee, che interessa una superficie totale di circa 6 milioni di ettari, il 19,3% del territorio nazionale.
Circa il 21% della superficie agricola italiana è potenzialmente classificabile come area agricola ad alto valore naturalistico (Avn), in cui si mantiene un elevato numero di specie e di habitat naturali.