Glifosato: 1,3 milioni di firme raccolte per dire no all’erbicida
Un milione e 320mila adesioni. È questo il risultato della raccolta firme messa in campo dalla Ice (Iniziativa dei cittadini europei) per mettere definitivamente al bando l’erbicida Monsanto, il più usato al mondo.
Secondo le regole europee, ora la Commissione dovrà obbligatoriamente vagliare la proposta.
La Coalizione #StopGlifosato, che ha raccolto le adesioni in Italia, parla di “segnale forte”. In primis al governo italiano e poi alle istituzioni di Bruxelles.
L’erbicida al bando: le firme raccolte
Presentata ufficialmente il 25 gennaio scorso, la petizione dell’Ice ha raggiunto in pochi mesi il risultato di un milione di adesioni. Oggi sono 1,32 milioni i cittadini europei che hanno dichiarato la propria contrarietà all’erbicida. Sono state un milione e 80mila le firme raccolte online, a cui si sono aggiunte le 237mila che sono arrivate materialmente, attraverso i banchetti sparsi in tutta Europa.
Nello specifico, la proposta ha l’obiettivo di fermare il processo di ri-autorizzazione del glifosato, prodotto chimico realizzato e commercializzato da Monsanto. Nel giugno del 2016, l’Unione Europea aveva rinnovato l’autorizzazione al prodotto fino alla fine del 2017. Ora è necessaria una nuova autorizzazione per continuare a utilizzare gli erbicidi che contengono questo formulato. Una autorizzazione che le associazioni ambientaliste vogliono fermare a tutti i costi.
La Commissione europea è ora obbligata a prendere in esame la richiesta. Secondo le regole comunitarie, infatti, se una proposta popolare raggiunge entro un anno il milione di firme, provenienti da almeno 7 Paesi Ue, le autorità non possono rifiutarsi di vagliarle.
“Invitiamo la Commissione europea a rispettare le richieste dei firmatari rifiutando una nuova licenza per il glifosato”, ha rimarcato Greenpeace pochi giorni fa.
Anche l’Italia dice no all’erbicida
C’è soddisfazione nelle parole di Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione StopGlifosato, che raccoglie 45 associazioni italiane. La coalizione si è impegnata, negli ultimi 4 mesi, a raccogliere firme per aderire all’iniziativa Ice.
“L’Italia ha dato un suo importante contributo con oltre 73mila firme, superando di molto il quorum di 54mila necessarie, in appena quattro mesi di campagna”, spiega Mammuccini. “È merito dei cittadini che si sono mobilitati e delle organizzazioni che hanno aderito alla campagna”.
Nella nota, la Coalizione ricorda come l’erbicida sia stato giudicato come “probabile cancerogeno” da Iarc, Agenzia internazionale di ricerca sul cancro. Un pronunciamento chiaro, che poi è finito “in un processo di revisione di organismi europei (EFSA, ECHA) che ha colpito l’opinione pubblica per mancanza di chiarezza sui conflitti di interesse dei board scientifici, oltre che per l’inclusione nella valutazione delle ricerche non pubblicate pagate dalla multinazionale che produce il glifosato”.
Come spiega ancora Mammuccini, il risultato della raccolta firme è un segnale non solo per le istituzioni europee. Anche il governo italiano è fortemente chiamato in causa:
«Il risultato raggiunto è un segnale che rimandiamo forte e chiaro al Governo e al Ministro delle Politiche agricole. L’Italia, un paese che è all’avanguardia sull’agricoltura di qualità e sul biologico, deve fare la sua parte per vietare il glifosato e fermare metodi pericolosi e inadatti alla sua vocazione. Il ministro Martina e il suo dicastero inoltre non hanno ancora dettagliato in cosa consiste il cosiddetto Piano Nazionale Glifosato Zero, annunciato lo scorso anno. Sulla scorta dei risultati raggiunti dall’Ice, chiediamo che venga fatta chiarezza sul piano annunciato».
Mammuccini chiede infine “un incontro con il ministro Martina e che il Governo ufficializzi il prima possibile la posizione che intende adottare in sede europea per quanto riguarda il negoziato sul glifosato”.
FONTI:
http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1194
http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/initiatives/open/details/2017/000002