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NUOVI OGM E BIO, L’EUROPARLAMENTO NON RISOLVE

NUOVI OGM E BIO, L’EUROPARLAMENTO NON RISOLVE

A Strasburgo la Commissione Ambiente approva un testo che esclude per il biologico le Ngt di entrambe le categorie, ma non prevede obblighi di etichettatura e tracciabilità per quelli di categoria 1. La votazione in plenaria è prevista a breve

Nuovi Ogm, l’EuroParlamento non si ferma. Le votazioni sulla normativa di registrazione più permissiva riguardo all’attuale direttiva Novel food proposta dalla Commissione vanno infatti avanti nonostante lo stallo del Consiglio Ue, che sotto la presidenza spagnola non è riuscito a trovare una posizione di compromesso riguardo alle Ngt (leggi quanto avevamo riportato qui).

L’esito delle votazioni

La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo (Envi) ha invece approvato mercoledì 24 gennaio un testo emendato del nuovo regolamento sulle nuove tecniche genomiche (Ngt) con 47 voti a favore, 31 contrari e 4 astensioni.

Il testo approvato dagli eurodeputati conferma la distinzione in due categorie in base alla complessità delle modifiche genetiche, ribadisce l’esclusione di entrambe le categorie dell’agricoltura biologica e punta a introdurre un divieto totale sulla possibilità di brevettare gli Ngt «per evitare l’aumento dei costi e nuove dipendenze per agricoltori e allevatori».

Il rischio frodi

Un’esclusione importante quella per il bio. IFOAM Organics Eu ha infatti recentemente ribadito il suo no ad ogm vecchi e nuovi. Negli Stati Uniti le frodi sugli ogm sono infatti considerate la più grande minaccia per il biologico (leggi al riguardo qui). La bozza approvata dalla Commissione Envi rischia però di non mettere il biologico europeo al riparo da questi rischi perché non prevede alcun obbligo di tracciabilità e di etichettatura per gli Ngt di categoria 1.

La votazione da parte dell’assemblea plenaria dell’Europarlamento è prevista per il prossimo 6 febbraio, ma restano dubbi sulla possibilità di approvare una legge prima delle elezioni europee. I paesi membri devono infatti ancora trovare una posizione comune sotto la presidenza belga del Consiglio UE