Bentazone: arriva il no del Parlamento Europeo
Il Parlamento europeo di Strasburgo, con 361 voti a favore, 289 contrari e 28 astenuti, ha approvato una risoluzione non vincolante sull’utilizzo del bentazone. L’autorizzazione all’impiego dell’erbicida scade il prossimo 30 giugno 2017 e la Commissione europea intende rinnovarla fino al 2032.
Con la sua decisione, il Parlamento non interviene direttamente nella procedura di autorizzazione delle sostanze chimiche. Ecco perché il parere non è vincolante. Di conseguenza, la Commissione Ue potrebbe decidere in autonomia di proseguire nell’iter autorizzativo.
Tra le ragioni del no la mancanza di conferme certe sulla non-nocività della sostanza, per l’uomo e l’ambiente.
Bentazone: i dubbi dell’Efsa
Non usa mezzi termini Michele Rivasi, vicepresidente del gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo, intervenuto sulla recente pronuncia dell’organo legislativo comunitario:
“Alla Commissione Europea non importa nulla di nessuno. In un rapporto del 2015, l’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare europea) sottolineava l’insufficienza di dati sufficienti per pronunciarsi chiaramente sulla caratteristica di perturbatore endocrino del bentazone. L’Autorità affermava inoltre che la sostanza è tossica per la riproduzione e che era stato osservato, nei ratti, un ritardo nello sviluppo del feto”.
Rivasi sottolinea inoltre come il bentazone possa facilmente penetrare nelle falde acquifere.
La risoluzione approvata dal Parlamento europeo contiene esplicitamente alcuni dei dubbi che l’Efsa ha sottolineato nella sua valutazione. Sono due gli elementi da considerare.
Primo. L’EFSA ha proposto di classificare il bentazone tra le sostanze tossiche per la riproduzione della categoria 2.
Secondo. L’Autorità, per i parlamentari europei, dovrebbe approfondire ulteriormente le proprie ricerche in merito prima di procedere con il rinnovo dell’autorizzazione da parte della Commissione. Dovrebbe infatti coinvolgere degli esperti “in materia di tossicologia sui mammiferi, residui, destino e comportamento ambientale ed ecotossicologia”. L’obiettivo di tale procedimento è di “adottare una conclusione con la quale determina se la sostanza attiva bentazone” risponde ai requisiti previsti dai regolamenti europei sugli effetti delle sostanze attive sull’ambiente, sulla biodiversità e sull’ecosistema.
Bentazone: produzione e impiego
Il bentazone (o bentazon, bendioxide) è una molecola utilizzata nella produzione di erbicidi chimici. Viene prodotta dalla Basf, il colosso tedesco della chimica, azienda con sede a Ludwigshafen, nella Renania.
Gli erbicidi che se ne ricavano sono impiegati dopo l’emergenza della coltura e delle infestanti. È un prodotto ad azione di contatto, non volatile: non danneggia quindi le colture praticate nei pressi della parcella trattata.
Il prodotto viene frequentemente utilizzato su diversi tipi di coltivazioni: soprattutto riso, mais e frumento.
FONTI:
http://www.repubblica.it/ambiente/2016/11/23/news/pesticida_bentazione_europarlamento-152636765/
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2015.4077/epdf
http://fitogest.imagelinenetwork.com/it/sostanze-attive/bentazone/30