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LA RICERCA SUL COMPORTAMENTO ALIMENTARE SI RAFFORZA CON COMFOCUS

LA RICERCA SUL COMPORTAMENTO ALIMENTARE SI RAFFORZA CON COMFOCUS

Il progetto adotta un approccio sistemico e collaborativo, volto a costruire un’infrastruttura di dati accessibili e riproducibili

Il progetto Comfocus – Community on Food Consumer Science – finanziato dal programma Horizon 2020, mira a rafforzare la ricerca sui comportamenti dei consumatori nel settore alimentare e a sviluppare metodologie di analisi armonizzate.

Comfocus adotta un approccio sistemico e collaborativo, volto a costruire un’infrastruttura di dati FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable).

Questo framework consente di rendere la ricerca più accessibile e riproducibile, migliorando la coerenza metodologica tra studi che analizzano le scelte alimentari e il loro impatto sulla sostenibilità.

 

Un’area di ricerca centrale ha riguardato lo spreco alimentare. Alcuni studi hanno approfondito il ruolo delle norme sociali nella riduzione dello spreco nelle mense universitarie, mentre altri hanno indagato il legame tra spreco alimentare e fattori macroeconomici, come inflazione e crisi economiche, e il loro impatto sulle abitudini di consumo.

All’interno del progetto, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (Distal) dell’Università di Bologna ha supportato i ricercatori e le ricercatrici, favorendo lo sviluppo di progetti interdisciplinari e l’integrazione di tecnologie innovative, come la Virtual Reality, per l’analisi del comportamento dei consumatori.

Parallelamente, il Dipartimento di Scienze Statistiche ha guidato la strutturazione delle metodologie per l’armonizzazione dei dati, lavorando alla definizione di protocolli condivisi per la raccolta e l’analisi dei dati, migliorandone l’interoperabilità e garantendo la replicabilità degli studi nel settore agroalimentare.

Per approfondimenti:

https://www.sprecozero.it/magazine/il-progetto/

VIA LIBERA ALL’EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE

VIA LIBERA ALL’EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE

Il ministro Lollobrigida lo annuncia in occasione della 12a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. I dati sullo spreco alimentare sono molto preoccupanti, una crescita del 9% rispetto al 2023

Nel 2024 sono stati gettati ogni giorno 88,2 grammi di cibo, cioè 617,9 grammi settimanali, una crescita di oltre 9 punti percentuali rispetto al 2023. I dati derivanti dal rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International, in collaborazione con Università di Bologna/Distal e Ipsos,  sono stati presentati in occasione della 12a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. Da rimarcare che lo spreco alimentare domestico vale 130,7 euro pro capite ogni anno, mentre lo spreco di filiera del cibo in Italia costa complessivamente 14,1 miliardi di euro.

 

Il direttore scientifico dell’Osservatorio, Andrea Segrè sottolinea la necessità di accelerare sul fronte delle iniziative anti-spreco: «Come per le precedenti rilevazioni il dominus dello spreco alimentare è a livello domestico: 1,9 milioni di tonnellate in peso, per un valore di 8,2 miliardi. Nelle nostre case il recupero delle eccedenze non è possibile. Su ogni cittadino gravano 32 kg all’anno, per centrare l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite dobbiamo ridurre lo spreco pro capite di 13 kg annui entro la fine del 2029».

 

In questo contesto si inserisce l’intervento del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida: «Dobbiamo educare al rispetto del cibo per ridurre lo spreco alimentare». Il Ministro annuncia il via libera all’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole: «Con il ministro Valditara abbiamo obiettivi comuni: partiamo già quest’anno con un progetto su latte e frutta e un percorso teso a far capire l’importanza della stagionalità delle produzioni».

 

Sostegno convinto alla Campagna Spreco Zero

Il sostegno alla Campagna Spreco Zero arriva da una pletora di player della filiera agroalimentare: Conad, Emil Banca, Natura Nuova, Fruttagel sono solo alcuni dei protagonisti impegnati su questo fronte. Tutti rappresentano un anello che contribuisce all’ottenimento del risultato finale.

Mattia Grillini, vicepresidente di Camst group, annuncia «la partnership triennale con Last Minute Market, finalizzata all’introduzione dell’app Sprecometro nelle mense scolastiche. Ridurre lo spreco alimentare significa tutelare il pianeta, rispettare il lavoro di chi produce il cibo e migliorare la qualità della ristorazione scolastica».

 

Focus sul vino non consumato

Il Rapporto “Il caso Italia” 2025 dell’Osservatorio Waste Watcher International ha messo sotto la lente d’ingrandimento il vino non consumato nei locali, alla luce del nuovo Codice della Strada. «Il 48% degli intervistati – spiega Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco – si dichiara disponibile a portarlo a casa; meglio se in uno shopper o un contenitore in carta per il 53%.

Numeri che confermano come Rimpiattino, contenitore per il cibo (riutilizzabile e riciclabile, destinato al cibo e al vino non consumati nei ristoranti) ideato dieci anni fa in collaborazione con Fipe per incentivare comportamenti responsabili, rappresenti sempre di più un valido strumento per rafforzare, promuovere e diffondere la cultura antispreco e le buone pratiche come la raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone».

 

Per approfondimenti: https://www.sprecozero.it/magazine/la-giornata-2/

Mipaaf: 500mila euro per progetti contro lo spreco alimentare

Spreco alimentare: il Mipaaf mette a disposizione 500 mila euro per progetti innovativi volti alla limitazione degli scarti e dei residui dalla ristorazione e dalla filiera agroalimentare.

A darne conferma lo stesso Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con un comunicato sul suo sito ufficiale.

Spreco alimentare: i dettagli del bando

Il bando contro lo spreco alimentare prevede lo stanziamento complessivo di 500 mila euro. Ogni progetto ammesso sarà finanziato con un massimo di 50 mila euro.

I progetti dovranno riguardare:

  • il miglioramento del processo produttivo finalizzato alla prevenzione o diminuzione delle eccedenze dei prodotti agricoli, nella raccolta o distribuzione;
  • azioni di ricerca e sviluppo tecnologico per il prolungamento della durata dei prodotti agroalimentari;
  • la creazione di software per l’uso intelligente del magazzino industriale, la limitazione degli sprechi e il recupero delle eccedenze nella ristorazione e nell’ambiente domestico;
  • il recupero e il riutilizzo di sottoprodotti derivanti dalla raccolta, lavorazione o preparazione degli alimenti;
  • il recupero dei prodotti invenduti e destinati a mercati rivolti a fasce meno abbienti;
  • il recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, anche attraverso l’ausilio del servizio civile internazionale.

Chi può partecipare al bando

Il bando è rivolto a:

  • enti pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica;
  • associazioni, fondazioni, consorzi, società, anche in forma cooperativa e imprese individuali;
  • soggetti iscritti all’Albo nazionale e agli Albi delle Regioni e delle Province autonome dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

I progetti potranno essere presentati entro il 21 luglio 2017.

Spreco alimentare: Italia nona in classifica

Secondo dati WWF, ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Ben un terzo della produzione mondiale e circa quattro volte la quantità di cibo necessaria a sfamare le quasi 800 milioni di persone denutrite sul Pianeta. Nella speciale classifica stilata su 25 Paesi in termini di “Cibo perso e sprecato”, l’Italia occupa il nono posto, anche se nell’ultimo anno sono stati registrati miglioramenti, soprattutto nelle politiche adottate.

«La legge contro gli sprechi alimentari approvata lo scorso anno – ha commentato il Ministro Maurizio Martina –  ha reso più semplici le donazioni, permettendoci di recuperare sempre più cibo in favore degli indigenti. L’Italia ha lavorato tanto in questa direzione introducendo novità importanti come ad esempio il tavolo anti-sprechi che riunisce operativamente istituzioni, imprese ed enti caritativi. Ma c’è ancora molto da fare e questo bando pubblico è uno strumento fondamentale per trovare soluzioni innovative e sostenere la diffusione di buone pratiche. Ci aspettiamo un contributo importante di idee soprattutto dai giovani».

Fonti:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11431

http://www.repubblica.it/solidarieta/cibo-e-ambiente/2017/02/03/news/spreco_alimentare_si_buttano_1_3_miliardi_di_tonnellate_di_generi_prima_ancora_che_arrivino_a_tavola-157492681/