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CONSERVARE I PARENTALI SPONTANEI DELLE SPECIE COLTIVATE PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

CONSERVARE I PARENTALI SPONTANEI DELLE SPECIE COLTIVATE PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

In questi giorni la riunione annuale presso il Di3A dell’Università di Catania del progetto Horizon Europe “Cousin” che coinvolge 25 enti tra atenei, organizzazioni della società civile e aziende

L’agricoltura si trova ad affrontare sfide enormi, una di queste è una produzione più sostenibile del nostro cibo, con un impatto meno negativo sulle risorse naturali, e cibo di alta qualità nutrizionale, sensoriale e nutraceutica per mantenere la nostra società sana e poter imporre prezzi adeguati in modo che la produzione agroalimentare non sia solo ecologica e sociale, ma anche economicamente sostenibile.

Sono tematiche al centro di Cousin, il progetto Horizon Europe, avviato il 1° gennaio 2024 e coordinato dall’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid.

Il progetto europeo sta affrontando questa sfida di ricerca e sviluppo, riunendo 25 partner – tra università, organizzazioni della società civile e aziende europee – provenienti da 12 Paesi europei sulla valorizzazione dei parentali selvatici nella catena del valore alimentare, la conservazione della loro diversità genetica sia in situ che ex situ, la loro caratterizzazione e il loro utilizzo come risorsa per il miglioramento genetico delle nostre colture per una maggiore sostenibilità.

Nell’ambito del progetto si sta ponendo l’attenzione sulla raccolta, caratterizzazione e valorizzazione delle specie parentali spontanee di cinque generi: cavolo (Brassica), frumento (Triticum), lattuga (Lactuca), orzo (Hordeum) e pisello (Pisum), diffusi in Europa.

La transizione agro-ecologica, infatti, può essere facilitata da nuove varietà coltivate che, oltre alla produttività, promuovano anche la sostenibilità, sia attraverso una maggiore resistenza ai parassiti, alle malattie o alla siccità, sia attraverso il miglioramento della qualità delle colture o consentendo modalità di produzione alternative, come le colture consociate, che promuovano l’uso efficiente delle risorse e le interazioni benefiche tra gli organismi.

La conservazione delle specie progenitrici selvatiche, l’accessibilità al materiale genetico vegetale e la conoscenza delle caratteristiche di ciascuna delle loro popolazioni sono fondamentali non solo per conservare la biodiversità ma anche per garantire l’approvvigionamento alimentare per le generazioni future.

L’Università di Catania, rappresentata dal Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente e coordinata dal prof. Ferdinando Branca, ha ospitato l’incontro annuale dal 19 al 21 febbraio 2025 dove sono state definite le attività sperimentali sulle 5 colture su cui lavora il progetto, oltre che per finalizzare le modalità con cui i partner fanno circolare il materiale vegetale. Non è un caso che l’incontro sarà in Sicilia, regione che vede la presenza di parentali selvatici di brassicaceae, oggetto di raccolta in situ da parte del Dipartimento di Catania.

 

Per approfondimenti:

Cousin Project

Annual meeting Cousin