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SOSTAIN, UN MODELLO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

SOSTAIN, UN MODELLO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

Una bottiglia di appena 410 grammi per generare un taglio complessivo di 3552 tonnellate di anidride carbonica

Il disciplinare della fondazione SOStain Sicilia ha ottenuto il rating dello studio internazionale curato da Intertek per conto dei monopoli che in Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda gestiscono, con criteri estremamente selettivi, la vendita degli alcolici.

Questo riconoscimento si traduce nella conquista del più alto livello di competitività nelle gare di fornitura indette dalle società di proprietà statale per le importazioni nei quattro paesi nordici dove è massima l’attenzione all’impatto ambientale dei prodotti anche da parte dei consumatori.

«Questo risultato rappresenta un importante riconoscimento – afferma Alberto Tasca, presidente della fondazione SOStain Sicilia – all’impegno collettivo della Fondazione SOStain Sicilia e dei vitivinicoltori siciliani che hanno scelto di collaborare alla costruzione di un modello virtuoso di sostenibilità. La forza del progetto sta nel lavoro di squadra, nella condivisione di valori e di pratiche tra produttori che, insieme, dimostrano come sia possibile generare un impatto positivo per l’ambiente, per la società e per l’economia del territorio».

Il modello, aperto e replicabile, può diventare un punto di riferimento per altri territori, in Italia e nel mondo. È inoltre una grande opportunità strategica per promuovere i vini siciliani in mercati dove l’attenzione all’ambiente è fondamentale.

SOStain è l’unico disciplinare a coniugare gli indicatori del programma ministeriale VIVA con altri nove requisiti, contestualizzati su base territoriale come l’uso di tecnologie energeticamente efficienti, il controllo del peso delle bottiglie, la gestione sostenibile del vigneto, il divieto di diserbo chimico, la conservazione della biodiversità floristica e faunistica, l’impiego di materie prime locali, l’assenza di residui nei vini e la trasparenza nella comunicazione.

A SOStain Sicilia, ad oggi, aderiscono 44 aziende, per circa 23,6 milioni di bottiglie e 6.330 ettari di vigneti.

Uno dei requisiti qualificanti del programma SOStain è il controllo del peso della bottiglia di vetro che spesso è responsabile di oltre il 50% delle emissioni collegate a una bottiglia di vino. Questa bottiglia ha un peso di appena 410 grammi (per il formato da 0,75 litri la media nelle aziende italiane certificate VIVA si attesta a 590 grammi) ed è ottenuta al 90% da vetro riciclato, raccolto per intero sul territorio siciliano. Circa 10 milioni gli esemplari realizzati a tutto il 2024, con un conseguente taglio della CO2 pari a 3.552 tonnellate.

 

Per approdondimenti:

SOStain, ai vini siciliani una marcia in più sui mercati scandinavi

L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN VITICOLTURA CON IL NUDGING

L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN VITICOLTURA CON IL NUDGING

Il nudging come tecnica per favorire l’adozione di pratiche sostenibili in viticoltura

Il nudging è un intervento comportamentale che mira a orientare le scelte degli individui senza imporre restrizioni o modificare incentivi economici diretti. Nello studio effettuato da Vella et al. (2025), questa strategia è stata applicata per incoraggiare alcuni viticoltori siciliani ad adottare varietà di vite resistenti ai funghi (Piwi).

Nello studio, l’analisi è stata condotta su 244 viticoltori siciliani, suddivisi in tre gruppi:

  • gruppo di controllo: nessuna informazione data;
  • gruppo “Salience Nudge” che rileva gli impatti ambientali negativi dei fitofarmaci;
  • gruppo “Salience + Social Comparison Nudge” che, insieme alle informazioni ambientali fornisce dati sulle scelte di altri viticoltori della stessa area.

 

Basandosi su principi di psicologia comportamentale, il nudging sfrutta la rilevanza delle informazioni e il confronto sociale per indirizzare le decisioni verso comportamenti più sostenibili, senza ricorrere a obblighi normativi o incentivi economici.

Nello specifico, le varietà Piwi, ottenute dall’incrocio tra Vitis vinifera e altra specie di Vitis resistenti o tolleranti alle malattie fungine, riducono significativamente la necessità di trattamenti chimici e spesso mostrano elevato adattamento ai cambiamenti climatici. Tuttavia, la loro diffusione in Europa rimane limitata, rendendo auspicabili strategie per incentivarne l’uso.

 

I risultati mostrano un impatto positivo del nudging, con un aumento della probabilità di adottare varietà Piwi di quasi il 13% in entrambi i gruppi rispetto al controllo.

Non è emersa una differenza significativa tra i gruppi di nudging, suggerendo che l’evidenza degli effetti ambientali dei fitofarmaci è già di per sé un incentivo sufficiente per influenzare le decisioni.

Contrariamente a quanto suggerito da altri studi, le aziende più grandi mostrano minore propensione ad adottare le varietà Piwi. I risultati dello studio dimostrano che il nudging è una strategia efficace per incoraggiare pratiche agricole più sostenibili, influenzando positivamente la percezione dei viticoltori verso le varietà Piwi. In particolare, le motivazioni sociali e personali si rivelano più incisive di quelle economiche e le campagne di sensibilizzazione giocano un ruolo chiave nella transizione ecologica in agricoltura.

 

 

Per approfondimenti:

Francesco Vella, Giuseppina Migliore, Giorgio Schifani, Riccardo Vecchio, “Nudging interventions to foster the reduction of pesticides in viticulture. Insights from Italian winegrowers”, Environmental Development, Volume 54, 2025, 101120, ISSN 2211-4645. Disponibile qui