In occasione del 50° anniversario di Suolo e Salute è stato lanciato il primo contest creativo per raccogliere impressioni, immagini ed emozioni sul mondo del biologico.
Al concorso hanno partecipato oltre cinquanta illustratori e vignettisti, provenienti da ogni parte d’Italia, che con grande fantasia hanno espresso il loro sentimento verso la produzione biologica declinandola nelle sue diverse sfaccettature: sana alimentazione, difesa dell’ambiente, economia circolare e sviluppo sostenibile del territorio. L’idea è nata dal desiderio di creare qualcosa di unico e originale per coronare l’evento del cinquantennale, proponendo in chiave creativa e fantastica la visone dell’agricoltura biologica. I cinquanta lavori pervenuti sono stati sottoposti a votazione con preferenze accordate direttamente dal personale di Suolo e Salute. In questo ambito sono state scelte dodici rappresentazioni, tra cui i tre lavori premiati riportati sotto. Un bel modo per omaggiare l’Associazione Suolo e Salute, la prima esperienza italiana impegnata nella divulgazione e nella promozione del metodo organico-minerale dal quale, successivamente, l’agricoltura biologica ha tratto le basi tecnico-scientifiche.
Oggi Suolo e Salute, primo organismo di controllo e certificazione per il biologico in Italia, è impegnato con la stessa passione che animava l’Associazione nella salvaguardia dei principi cardine dell’agricoltura biologica gestendo un accurato servizio di controllo e certificazione a tutela dei consumatori.
Si classifica al terzo posto Marica Francesca Andreello con PROTECT OUR FUTURE
Presentazione dell’autore:
“L’opera è realizzata in digitale e vuole rappresentare l’unica possibilità del genere umano per poter continuare a vivere sul pianeta Terra.
In una società che ha consumato in modo esponenziale le risorse del pianeta, non resta altra possibilità che una comune ed attiva collaborazione fra tutti i popoli, senza distinzioni di etnie sesso e ceto sociale.
Nell’illustrazione le mani sono unite tra loro a difesa di quello che resta del mondo senza contaminazioni; l’unico mondo in cui è possibile coltivare e produrre prodotti alimentari che garantiscano la nostra sopravvivenza e il futuro della specie, rappresentato in questo caso dal bimbo che ride cercando di toccare la mela.
Siamo ciò che mangiamo; coltivare e produrre alimenti in un ambiente inquinato significa nutrirsi dell’inquinamento stesso. Il suolo e l’ambiente in cui coltiviamo il nostro cibo sono di vitale importanza non solo per la qualità del cibo stesso, ma per la sopravvivenza della nostra specie, in un futuro in cui l’Uomo collabora e si prende cura della Madre Terra in uno sviluppo eco-sostenibile.”
COMPLIMENTI!