Il glifosato ancora al centro del dibattito europeo. Dopo il rinvio della votazione sulla ri-autorizzazione della sostanza, prevista per il 25 ottobre scorso, proseguono le trattative tra i Paesi membri per arrivare a una soluzione definitiva.
Due le principali proposte sul tavolo.Ad oggi, la strada più probabile sembra essere quella di una nuova approvazione dell’autorizzazione, ma per un periodo di tempo piuttosto limitato.
Ecco le ultime novità.
Il glifosato sarà bandito dai campi europei?
Sull’acceso dibattito europeo intorno al glifosato c’è un’unica certezza: un rinnovo decennale all’autorizzazione dell’erbicida non arriverà. È questo il risultato delle trattative degli ultimi mesi, che hanno portato a un rinvio del provvedimento nelle ultime 5 riunioni del Paff, il comitato tecnico permanente veterinario e fitosanitario dell’Ue, che deve decidere sulla questione.
Già nell’ultima riunione, la Commissione europea aveva provato a mediare per giungere a un’approvazione limitata nel tempo: 7 anni la proposta di Bruxelles. Una proposta respinta al mittente.
Per giungere a una conclusione della vicenda, ora le ipotesi in campo sono due.
Alcune fonti parlano di un possibile compromesso sui 3 anni di proroga dell’autorizzazione. Un’ipotesi a cui potrebbero aderire persino alcuni dei Paesi che si sono finora detti contrari. La Commissione, invece, propone una prosecuzione dell’autorizzazione per il glifosato fino al 2022, con un periodo di transizione di 5 anni.
La prossima data utile per trovare un accordo è stata ora fissata al 9 novembre. Data in cui i tecnici degli Stati membri si ritroveranno per individuare una maggioranza qualificata, che in Ue significa il 55% dei Paesi membri, per un totale del 65% della popolazione comunitaria.
Confagricoltura ribadisce il proprio sì all’erbicida
Diverse le posizioni in campo, anche in Italia. Confagricoltura ribadisce il proprio sì al glifosato e propone un rinnovo dell’autorizzazione di lungo termine. A esprimere la posizione dell’associazione, il presidente Massimiliano Giansanti:
«La nostra posizione è sempre stata a favore di un’agricoltura competitiva in un mercato sempre più globale. Detto questo, in Italia il glifosato è sempre stato utilizzato in maniera diversa. Noi lo usiamo soprattutto nei periodi autunnali, e con la massima precauzione, per preparare i letti di semina. Altrove impiegano il prodotto al momento del raccolto, come in Canada. Questo ci consente di abbattere i costi di produzione e di preparare terreni altamente rispettosi dell’ambiente. Insomma, quell’agricoltura conservativa che, tra l’altro, impedisce lo smottamento dei terreni nelle zone collinari. In ultima analisi, per gli agricoltori italiani il glifosato è uno strumento eccezionale in quanto consente di evitare il ricorso ad altri diserbanti davvero pericolosi. Ma noi ci battiamo da sempre sulla base di evidenze scientifiche certe».
In occasione dell’inchiesta di Report sull’argomento, andata in onda il 30 ottobre, la Coalizione #StopGlifosato ha ribadito la propria posizione contraria, attraverso un post sulla pagina Facebook ufficiale:
«La Coalizione italiana #StopGlifosato ribadisce il suo NO ad ogni ipotesi di rinnovo che consenta l’utilizzo nei campi coltivati europei del glifosato oltre il 2020 e chiede al Governo italiano di farsi parte attiva verso gli altri Stati membri della UE per bocciare questa ennesima proposta insostenibile rilanciata anche dalla Commissione Europea dopo la bocciatura della sua proposta di rinnovo a 10 anni.
Con il voto sul glifosato l’Unione Europea mette in gioco la sua credibilità e fiducia per milioni di cittadini europei che chiedono una rapida uscita dall’uso del diserbante che inquina le nostre acque, uccide la biodiversità dei fiumi e mette a rischio la salute umana».
FONTI:
http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3554
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ue-sul-glifosato-scontro-commissione-parlamento-1457816.html
https://www.facebook.com/StopGlifosato/posts/734175326782552