Quasi tre anni fa la OSGATA, l’Associazione di produttori e commercianti di sementi biologiche, insieme ad altri soggetti della società civile e del mondo agricolo hanno deciso di intentare una causa legale nei confronti della Monsanto, nota multinazionale OGM. Obiettivo dell’azione legale quello di impedire alla stessa Monsanto di rivendicare violazioni di brevetto da parte dei membri dell’associazione nel caso di contaminazioni involontarie di OGM. Un paradosso (oltre alla contaminazione, anche la pretesa richiesta di risarcimento) rispetto alla quale mai fino ad ora alcun tribunale americano aveva riconosciuto all’associazione l’effettivo danno subit, né concesso che la cosa costituisse una vera e propria minaccia alla sopravvivenza stessa degli agricoltori, costretti a confrontarsi con un colosso di tali dimensioni. Una situazione ben descritta da uno dei produttori di sementi coinvolti nella causa legale: “Immaginate che il vostro vicino, avendo deciso di dipingere di viola la propria abitazione, abbia spruzzato gocce di vernice sulla vostra porta bianca. Come reagireste se, anziché pagarvi il danno, vi citasse per appropriazione della sua vernice? Non ha assolutamente alcun senso”. La vicenda riporta al centro non solo il grave rischio cui gli agricoltori in ogni parte del mondo sono sottoposti a causa dell’aggressività delle multinazionali OGM, ma anche l’arroganza di queste aziende, disposte a far valere tutto il loro peso politico ed economico in casi come questo. Per fortuna, la OSGATA non è sola nella sua battaglia, visto che già oltre 300.000 persone, 4.500 agricoltori e molte associazioni ambientaliste e di consumatori americane hanno deciso di sostenere l’Associazione nella sua battaglia. Il pronunciamento del tribunale è atteso per i prossimi mesi dell’anno.
Fonte: Oneco