Un recente studio pubblicato dal Journal of Marketing indaga sui motivi per cui negli Stati Uniti ancora molti agricoltori faticano ad accettare l’idea di convertire la propria azienda all’agricoltura biologica, pur trattandosi di un metodo di coltivazione sempre più redditizio rispetto a quello convenzionale. Secondo quanto emerge dalla ricerca, i motivi sono fondamentalmente psicologici, in quanto il passaggio ad un’agricoltura di tipo bio comporterebbe la rinuncia ad una serie di posizioni e convinzioni sostenute con convinzione fino a quel momento. In buona sostanza, per l’agricoltore industriale “medio” americano, rinunciare ai prodotti chimici di sintesi significa anche rinunciare “a fare soldi” e per questo continuano a non fidarsi dell’agricoltura biologica. Di più, spesso e volentieri la diffidenza di fondo mostrata nei confronti del biologico assume quasi i contorni di una contrapposizione ideologica, quasi che il metodo biologico fosse qualcosa a metà tra la superstizione e l’ideologia, e non un modo di lavorare che si fonda su precise basi scientifiche. Per gli autori della ricerca, la svolta culturale potrebbe avvenire solo a condizione che gli agricoltori convenzionali riconoscessero che sono i filtri distorcenti del preconcetto ad impedire loro una riconversione sempre più richiesta anche dai mercati (si pensi che per il 2015 il mercato del biologico dovrebbe sfiorare quota 100 miliardi di dollari). Ma, come è noto, cambiare la mentalità delle persone è una delle sfide più complesse da affrontare…
Fonte: Greenbiz
USA: uno studio indaga i motivi per cui molti agricoltori si oppongono alla conversione bio
13 Novembre 2014
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