Sono state 97mila le presenze provenienti da oltre 130 Paesi
La 57ª edizione di Vinitaly volge al termine con 97.000 presenze totali di cui il 33% provenienti dall’estero (+7% rispetto al 2024). Sono aumentati i buyer dai primi tre mercati target per il vino italiano: Stati Uniti (+5%), Germania (+5%) e Regno Unito, che compie un balzo in avanti del 30%. Le presenze cinesi registrano una flessione significativa.
Dall’Europa i riscontri sono stati molto positivi: Francia (+30%), Belgio (+20%) e Olanda (+20%). Sono numeri che acquistano ancora più valore in un momento d’incertezza come questo dovuto all’inasprimento dei dazi americani e alle tensioni geopolitiche.
Vinitaly 2025 si chiude dunque come un appuntamento ancora più internazionale. Per la prima volta in visita ufficiale a Vinitaly anche due commissari europei: Christophe Hansen (Agricoltura e Sviluppo rurale) e Olivér Várhelyi (Salute). A Vinitaly anche il ministero dell’Agricoltura, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministero degli Affari esteri e l’Agenzia ICE che ha collaborato alla realizzazione del piano di incoming di operatori dall’estero.
«Vinitaly 2025 chiude con un’edizione di successo, in cui il mondo del vino italiano ha saputo esprimere unità e capacità di reazione, anche di fronte alle difficoltà iniziali legate all’introduzione dei dazi USA – commenta così Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. Verona si è riaffermata come capitale europea del vino, grazie alla partecipazione di due Commissari UE, che proprio da Vinitaly hanno annunciato nuove iniziative concrete a sostegno della filiera, insieme ai ministri e alle tante presenze istituzionali a Verona nei giorni di manifestazione. Un segnale forte, in un momento che richiedeva chiarezza, coesione e visione strategica. Vinitaly inoltre consolida il proprio legame con gli Stati Uniti: dopo il debutto nel 2024, tornerà a Chicago il 5 e 6 ottobre di quest’anno con la seconda edizione di Vinitaly USA. Su questo mercato, il vino italiano ha le idee chiare: continuare a costruire un rapporto solido e duraturo con i consumatori americani, da sempre protagonisti del successo del nostro export».
«Vinitaly si conferma un brand solido che è stato capace di fornire al mondo del vino una risposta di sistema allo scenario internazionale – spiega il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini –. Tra le novità di questa edizione di Vinitaly, l’esordio di Vinitaly Tourism, il format dedicato all’enoturismo, e l’ingresso nel palinsesto di tendenze emergenti come vini No/Low alcol, RAW Wine e vini in anfora. Si tratta di iniziative che arricchiscono l’esperienza fieristica, a conferma di un salone che non solo ascolta e fotografa il settore, ma ne anticipa le traiettorie. Vinitaly, oggi più che mai, rappresenta un asset strategico in un momento di profonde trasformazioni. La qualità degli operatori e la soddisfazione degli espositori con agende di lavoro fitte di appuntamenti, ribadiscono il ruolo centrale della manifestazione nell’ascolto dei mercati e nella promozione del vino italiano a livello globale».
Arrivederci alla prossima edizione di Vinitaly in programma dal 12 al 15 aprile 2026.
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